Alcune invenzioni, viste con gli occhi del terzo millennio, sembrano quasi galleggiare in un tempo non loro, come se fossero state concepite con troppo anticipo o in ogni caso in tempi più lontani di quanto si possa immaginare. Il fax, ad esempio, sembra incredibilmente avanti per i suoi tempi, se si pensa che fu accettato come brevetto nel 1843. Erano gli anni in cui si muovevano i primi passi con la fotografia in senso assoluto, per intenderci. Il fax fu poi perfezionato dall'italiano Giovanni Caselli e grazie a lui si deve il primo sistema di comunicazione via fax fra Parigi e Lione, nel lontano 1865, ovvero 11 anni prima dell'invenzione del telefono.
La fotografia digitale, divenuta fenomeno di massa solo da qualche anno, affonda le sue radici nei 1975, quasi quarant'anni fa. Giusto per contestualizzare, erano gli anni in cui gli Stati Uniti lasciavano in fretta e furia il Vietnam, Bill Gates fondava Microsoft, nasceva uno dei primi Personal Computer (Altair 8800 con processore Intel 8080), il Concorde partiva per il suo primo volo con passeggeri a bordo e, rimanendo in Italia, la Fiat 500 era ancora in produzione, sebbene solo per pochi mesi.
Sembra quasi incredibile che già allora, in un piccolo locale della Eastman Kodak Co., chiamata da sempre semplicemente Kodak, si muovessero i primi passi della fotografia digitale. Un progetto ambizioso, quasi folle, in anticipo sui tempi e abbandonato dopo poco tempo, nel timore che l'evoluzione tecnologica potesse far scomparire, in breve tempo, tutto il mondo che ruotava intorno alla pellicola, danneggiando in primis Kodak stessa.
Eppure il seme da cui poi nacque la fotografia digitale fu piantato proprio allora, così come si riveleranno del tutto fondate le paure di Kodak, pur concretizzandosi decine di anni dopo. Ma torniamo in quella stanza, per capire cosa accadde.