Canon presenta la propria ammiraglia EOS-1D X MARK II, reflex prettamente professionale pensata per offrire il meglio armonizzando qualità, risoluzione e velocità. Apriamo una breve parentesi: sia Canon che Nikon offrono grossomodo due tipologie di full frame professionali di fascia alta, con differenze sostanziali. Nikon D810 e Canon EOS 5DS sono modelli che puntano molto sull'elevatissimo numero di pixel (40Mpixel la prima e 50Mpixel la seconda, approssimando), pensati per determinati contesti in cui la raffica di scatto non riveste grande importanza. Si fa concorrenza al medio formato utilizzando ottiche di qualità, il tutto spendendo molto meno a fronte di una qualità comunque elevatissima.
Risoluzioni così elevate generano però file enormi; attualmente gli scatti al secondo registrabili, per i modelli citati, si assestano intorno a 5 o 6. Esistono modelli di reflex più economici di entrambi i marchi che sanno fare meglio su questo fronte, ma appunto è tutta una questione di esigenze. In altri contesti serve invece una cadenza di scatto molto più elevata come per lo sport, la foto naturalistica, la moda e altro ancora. Per esigenze di questo tipo i due marchi citati offrono apparecchi specifici. In questo contesto ricadono la Nikon D5 (12fps) e la Canon EOS-1D X (12-14fps a seconda della modalità), ma anche la nuovissima EOS-1D X Mark II che prende il posto della Canon appena citata. Canon ci tiene a considerarla una macchina a 360°, buona per tutto, ma riteniamo più corretto continuare a categorizzarla nel modo esposto.
Iniziamo con le caratteristiche partendo dal sensore. Si tratta di un nuovo modello da 20,2Mpixel CMOS dotato di Dual Pixel AF (su cui torneremo dopo), corredato di 61 punti di fuoco di cui 41 a croce (21 a croce a f/8), distribuiti per coprire una scena maggiore del 24% in larghezza e 8% in altezza rispetto al modello che va a sostituire, il tutto anche operando in luce scarsa fino a -3EV. La sensibilità ISO standard va da 100 a 51200, che possono essere estesi fino a 409600 verso l'alto e a 50 verso il basso.
Sono ben 14 gli scatti al secondo possibili, che salgono a 16 in LiveView mantenendo il fuoco scelto per la prima immagine e il valore di apertura. Questo è possibile grazie a due novità introdotte: la prima è il doppio processore DIGIC6+ (responsabile anche di altre caratteristiche di altissimo livello, ovviamente), la seconda un nuovo sistema di guida dello specchio, che vedremo nella prossima pagina. Nuovo è anche il sensore di misurazione RGB+IR con 360.000 punti, pensato per rendere ancora più precisa l'esposizione. Fa la sua comparsa il sistema di rilevazione dello sfarfallio (flickering) già visto sulla EOS 7D Mark II, utile dove le luci al neon possono creare problemi. Troviamo inoltre AF AI Servo III+, che migliora la sensibilità d’inseguimento AF nelle scene in cui possono verificarsi movimenti improvvisi del soggetto.