Panasonic Lumix FZ200
Non sono mai stato un grande fan delle bridge superzoom, ma da qualche tempo a questa parte il panorama di questo tipo di apparecchi fotografici è cambiato parecchio. Uno dei primi prodotti a cambiare strada è stata certamente Panasonic Lumix FZ200, interessante superzoom dalle dimensioni abbastanza compatte, capace di farsi notare per la sua ottica 24x, 25-600mm equivalenti, con apertura costante F2.8. A quei tempi (parliamo del 2012) i sensori più in voga erano quelli in formato 1/2,3", con i fratelli di poco più grandi 1/1,7" destinati alle compatte premium dotate di poco zoom. Negli anni l'evoluzione della costruzione delle ottiche ha portato a zoom sempre più spinti in dimensioni sempre più compatte, tanto da permettere ai produttori di proporci compatte da taschino con zoom 25x, mentre sul fronte dei sensori il formato da 1 pollice ha portato una piccola rivoluzione. Decisamente più grande di quelli precedentemente riservati alle compatte, questo formato ha permesso ai vari marchi di proporre prodotti interessanti in grado di unire qualità d'immagine e compattezza: le mirrorless Nikon 1 sono quelle che hanno portato questo tipo di sensore al debutto, ma sono compatte come Sony RX100 quelle che maggiormente si sono fatte notare portandolo in dote.
Sony RX10 II
Unendo evoluzione delle ottiche e sensore in formato da un pollice i produttori sono stati poi in grado di proporre al pubblico una nuova categoria di fotocamere bridge, caratterizzata da ottiche molto spinte (non solo sotto il profilo dell'escursione focale) pur mantenendo dimensioni abbastanza compatte e garantendo una buona qualità dell'immagine. Il nuovo segmento è stato creato proprio da Sony nell'ottobre del 2013 con la presentazione di RX10, bridge caratterizzata da un'ottica con focali equivalenti 24-200mm e apertura costante F2.8. In scia si mise subito Panasonic, presentando nel giugno del 2014 Lumix FZ1000, caratterizzata da zoom 16x equivalente a 25-400mm, con apertura massima f/2.8-4 e accreditata anche di registrazione video 4K, funzionalità di cui la prima RX10 era priva. Due interpretazioni leggermente diverse, con Sony più improntata alla luminosità (apertura costate F2.8) e Panasonic all'escursione dello zoom, cedendo però il passo sotto il fronte dei diaframmi. Alla sua seconda uscita (giugno 2015) Sony decise di rimanere saldamente ancorata all'ottica 12x f/2.8 costante, aggiornando soprattutto l'interno della fotocamera per farla sbarcare nel mondo delle riprese 4K.
Canon PowerShot G3 X
Nello stesso periodo è però arrivata a scompigliare le carte, puntando tutto sull'escursione focale a dispetto dell'apertura: Canon Powershot G3 X offre ottica 24-600mm F2.8-5.6, con quindi uno zoom 25x. Sembrava che Canon avesse giocato la carta più 'consumer', mettendo sul piatto uno zoom sì più lungo, ma anche molto più buio alla sua massima estensione: mentre RX10 e FZ1000 sembravano dedicate a un pubblico di professionisti, G3 X pareva strizzare maggiormente l'occhiolino ai turisti. Sembra però che la mossa, sebbene criticata dai puristi -sempre più attenti al diaframma che alla focale massima-, sia andata nella direzione giusta, tanto che la stessa Sony, che delle tre era quella con la fotocamera con lo zoom più piccolo, si è sentita in dovere di scendere nell'arena con un modello rinnovato, caratterizzato da più ampia escursione focale. Grazie alla collaborazione con Zeiss Sony l'ha fatto però spiazzando molti e integrando sulla sua nuova RX10 III un'ottica con zoom 25x (24-600mm equivalenti) con apertura F2.4-4. Più luminosa della concorrenza alla focale minima, in linea con la Panasonic a parita di focale e più luminosa della Canon a 600mm. L'abbiamo incontrata per un breve lasso di tempo dal vivo e cerchiamo nella prossima pagina di raccontarvi le nostre prime impressioni.