La fotografia? Sarà sempre meno fatta di fotografie. È questo il quadro che emerge in modo abbastanza chiaro dalla conferenza stampa di lancio dell'edizione 2016 di Photokina. La conferenza ha avuto luogo nei giorni scorsi a Milano, mentre la più importante fiera fotografica dell'Occidente aprirà le sue porte nella consueta cornice della città tedesca di Colonia il 20 settembre prossimo. In questo periodo gli organizzatori della fiera stanno girando i Paesi europei e quelli degli altri continenti per presentare il nuovo format scelto dall'evento fieristico e per ingolosire quegli espositori che ancora non hanno confermato la loro presenza. Photokina è un evento di grande rilievo per il panorama dell'industria fotografica mondiale: ha vissuto grandi fasti negli anni in cui nomi del calibro di Kodak, Agfa, Fujifilm, Ilford e Polaroid occupavano padiglioni interi, ma ha saputo anche trasformarsi negli anni del digitale, dando risposte a un mercato che ha subito mutamenti ed evoluzioni molto veloci.
Due anni fa (Photokina si svolge ad anni alterni, per la precisione in quelli pari) la fiera aveva ospitato più di 183.000 visitatori, in arrivo da 160 Paesi, con più di mille espositori. Uno degli aspetti che ha permesso a Photokina resistere anche negli anni più difficile è stato il fatto di avere ben chiaro qual è il focus della manifestazione: è innanzitutto un evento dedicato ai professionisti, alla distribuzione, in cui l'aspetto B2B è preponderante. È una fiera dove gli espositori vanno per fare affari, non solo per mettere in mostra i loro prodotti. Anche per questo motivo è necessario che sappia interpretare al meglio i mutamenti del mercato, aspetto che il nuovo format della fiera prova a rinnovare con l'attenzione verso nuovi settori in crescita. Nel mercato, accanto alla fotografia tradizionale, stanno emergendo in modo chiaro alcuni temi che Photokina proverà ad intercettare dedicando ampio spazio a queste tre tematiche: Video, Realtà Virtuale e Aumentata, Droni e Action Camera. Ne ha parlato durante la conferenza Markus Oster, Vice Presidente della Fiera di Colonia (Koelnmesse GmbH). Un intero padiglione (il numero 5) sarà dedicato a 'Photokina Motion' una nuova area dove troveranno spazio strumenti e applicazioni per il mondo della ripresa di immagini in movimento. Inoltre la presenza dei video sarà pervasiva all'interno di tutto il tessuto espositivo della fiera, dove le immagini in movimento prenderanno il posto di cartelloni e altre immagini prima statiche.
Intereressante il padiglione numero 9, che sarà dedicato alle start-up del mondo fotografico, oltre a tutto il mondo dei wearable, della realtà virtuale e di quella aumentata. Ancora più interessante per capire l'evoluzione del mercato sarà il padiglione numero 6, che ospiterà 'Photokina Action Hall' e 'Copter World', due arene in cui i produttori e i player del settore potranno mettere in mostra dal vivo le potenzialità della action camera e dei droni con percorsi per roller e BMX e percorsi su cui far gareggiare i droni. Le action camera e i velivoli radiocomandati permettono oggi ai professionisti di effettuare riprese laddove una volta erano necessarie attrezzature particolari o addirittura l'ausilio di elicotteri, abbattendo i costi e aprendo nuove potenzialità creative. Basta pensare alla facilità con cui ora possono essere gestire le immagini in movimento degli spot commerciali sulle automobili per capire l'impatto che i velivoli multirotore stanno avendo sul settore dei professionisti, con la nascita anche di nuove figure professionali.
L'errore di chiamare 'qualità' quella offerta dagli smartphone
Il mercato delle fotocamere è crollato, ma le opportunità di business non sono solo nell'hardware
"Abbiamo fatto un grosso errore negli anni passati come industria" - ha detto Herr Oster durante il suo intervento - "Abbiamo lasciato passare l'idea che la qualità fotografica degli smartphone fosse sufficiente per tutto". I telefonini sono certamente la spina nel fianco dell'industria fotografica (anche se più avanti vi dimostrerò che questo assunto non è del tutto vero): a partire dal 2011 l'erosione del mercato 'hardware' fotografico da parte dei camera-phone è stato impressionante, come è reso evidente dalla diapositiva riportata qui sopra. Il numero di pezzi venduti nel segmento delle fotocamere si è più che dimezzato. Nel contempo però il numero delle fotografie scattate è aumentato in modo esponenziale. La presentazione di iPhone nel 2007 (data presa come pietra miliare per il settore da Oster) non ha però semplicemente avuto un impatto sul mercato, ma ha cambiato radicalmente il modo di fare comunicazione, ha rivoluzionato il modello di business. Gli smartphone hanno trasformato quella che ci circonda nella società dell'immagine, dove spesso comunichiamo senza utilizzare nemmeno una parola, ma facendo parlare semplicemente una foto, un'animazione, un breve filmato. Questo ha aperto nuovi spazi di business nel campo della memorizzazione (vista l'impennata del numero di fotografie scattate e della risoluzione), delle tecnologie di condivisione. È diminuito lo spazio di azione degli apparecchi fotografici intesi come puro hardware, ma si sono aperte praterie sul fronte dei servizi, con il cloud in cima alla lista delle risposte. Una fiera con una profonda anima B2B non può restare indifferente di fronte a questi cambiamenti e deve saper dare spazio alle nuove soluzioni che permettono di dare risposte efficaci e immediate alle mutate esigenze dei professionisti. In questo senso anche l'ospitalità data alle start-up va letta come la ricerca di risposte agili e moderne alle domande dei fotografi, risposte che spesso le grandi aziende - per la grandezza della loro struttura- non riescono a fornire. La comunicazione per immagini vede già oggi transitare 1,8 miliardi di immagini al giorno sui social media, con una previsione di 44 trilioni di GB scambiati per il 2020.
I giovani sono quelli che per primi riusciranno a raccogliere le nuove sfide che man mano si presenteranno e Photokina pone grande interesse sulla generazione degli smartphone-users, cercando di attirare molti visitatori anche nella fascia dei 14-25 anni. Molti di essi non hanno mai preso in mano un apparecchio fotografico che non fosse il telefonino e devono essere portati su un altro piano se vogliono farsi spazio nel mondo professionale della fotografia. In sintesi, ovunque ci sarà un'immagine, là ci sarà la fotografia, anche se sarà ben diversa da quella fatta di pellicole e reflex che è ancora parte dell'immaginario collettivo. Saranno immagini quelle dei video a 360° per la realtà virtuali, ma anche gli scatti in game della tecnologia Ansel di Nvidia, così come saranno immagini quelle che si formeranno in stereoscopia davanti agli occhi di chi indossera un visore di realtà virtuale o gli smart glass per la realtà aumentata.
Siamo ora al punto di sfatare il mito che i telefonini abbiamo dissanguato l'industria fotografica. L'assunto è semplice: anche le immagini riprese dai telefonini passano per un'ottica e un sensore e quindi i telefonini rappresentano un'opportunità di business per alcuni dei player del settore. Basta dare un occhio ai risultati fatti segnare l'anno scorso da Sony nella divisione dedicata alla produzione di sensori e a quanti dei CMOS del produttore giapponese sono montati sui telefonini per avere un'idea. Se anche il cinafonino monta un sensore Sony, è segno che ci sono ampie opportunità nel settore. Il discorso può essere esteso a ogni settore dove sta crescendo l'importanza delle immagini: i robot baseranno la loro visione su ottiche e sensori, la stessa cosa faranno gli impianti di videosorveglianza casalinga, e di pari passo si muove il mondo della logistica, della produzione e del controllo qualità. Il numero di immagini riprese a livello globale crescerà in modo ancora più rapido rispetto al numero di fotografie in senso stretto. Chi saprà interpretare al meglio questi trend sarà in cima al mercato del futuro e come sempre la parte del leone la faranno i produttori OEM. Certo, i più pignoli sottolineranno che stiamo parlando di imaging più che di fotografia in senso stretto, ma non si può negare che questa è la tendenza per il futuro. Dopo la bulimia del mercato fotografico intorno al 2010, esso sta (nemmeno troppo lentamente) tornando sui suoi numeri fisiologici, quelli fatti dagli appassionati e dai professionisti.
Grandi che ci sono e big (al momento) assenti
Quindi chi ci sarà a Photokina 2016? Ho posto personalmente la domanda a Markus Oster: "Un nome del calibro di Huawei, molto focalizzato sulla fotografia, anche in virtù dell'accordo con Leica, ci sarà?". "Stiamo trattando" - è stata la risposta del Vice Presidente della Fiera di Colonia. "Huawei non ha ancora in Germania un entusiamsmo tale da giustificare un investimento così oneroso come la partecipazione in grande stile alla fiera. Inoltre Photokina di indirizza al pubblico degli utilizzatori di smartphone, ma non vuole essere una vetrina di smartphone, essi hanno vetrine dedicate molto più efficaci, come quella di Barcellona (il Mobile World Congress - NdR)". "Stiamo trattando anche con altri nomi importanti, tra cui Apple. Sapete che l'azienda americana non partecipa alle fiere, ma stiamo cercando di capire se si può fare qualcosa insieme" - ha continuato Oster.
Particolare il caso di Samsung. Il colosso coreano ha praticamente dismesso il suo comparto fotografico, non mettendo più in programma la partecipazione a Photokina. "Se guardate la campagna relativa ai nuovi Galaxy S7 noterete però che è del tutto fondata sulle immagini, anche su quelle riprese dalla fotocamera dello smartphone. È totalmente una comunicazione per immagini quella fatta da Samsung. Sebbene non investa più nel comparto fotocamere" - ha dichiarato Oster - "Samsung è molto sbilanciata sull'imaging. Siamo in trattativa anche con loro per vedere di arrivare a un ripensamento e vederli di nuovo tra i nostri espositori". Il resto dei big della fotografia saranno tutti presenti, confermando gli spazi degli anni scorsi (come Canon, Nikon, Olympus, Panasonic) e nel caso di Fujifilm addirittura espandendo l'area espositiva. Leica ridimensionerà un po' la sua presenza, spostandosi nella Hall 2 e non prendendo da sola tutto il padiglione 1 come avvenuto nelle ultime due edizioni: si tratta di un passaggio abbastanza naturale per un produttore che dopotutto resta di nicchia. Laddove verrà a mancare o verrà ridimensionata la presenza di qualcuno dei big, Photokina punta a riempire gli spazi come tanti piccoli espositori diversi.
In conclusione, il mondo dell'immagine ricopre certamente un ruolo chiave per la nostra società attuale e trend come la realtà virtuale modificheranno per sempre il nostro rapporto con esso. Che fine farà la fotografia in senso stretto? Voi cosa ne pensate?