"Ma c'è davvero tutta questa differenza con le reflex, tale da giustificarne il prezzo?". È questa la domanda che appare sempre nei commenti alle notizie relative alle fotocamere medio formato. La risposta è che la differenza c'è e si vede; quanto al fatto poi che giustifichi prezzi degni di un'automobile di segmento C, si tratta di considerazioni abbastanza complesse, che devono prendere in considerazione anche la capacità del fotografo di rendere remunerativa la sua scelta. Stiamo infatti parlando di fotografi professionisti, gli unici per cui un investimento di circa 23.000 Euro (IVA esclusa!), possono avere senso: se poi ci sono amatori in grado di spendere tali cifre per uno sfizio fotografico, quello è un altro discorso. Professionisti come Daniele Barraco, Hasselblad Ambassador, che era presente all'evento organizzato da Fowa nel suo showroom per sancire il 'ritorno a casa' di Hasselblad, che torna a essere distribuita dalla storica azienda torinese, che aveva rappresentato un partner fondamentale per il successo del marchio svedese nel nostro paese ai tempi d'oro della pellicola. Barraco, nelle chiacchierate durante i momenti più informali dell'evento l'ha detto chiaramente: per il fotografo l'apparenza conta, eccome.
Presentarsi di fronte a un personaggi come Christopfer Walken, John Malkovich, Francesco De Gregori o Luciano Ligabue con una macchina come una Hasselblad indirizza subito il rapporto tra soggetto e fotografo in una certa direzione. Il mezzo fotografico rappresenta il primo biglietto da visita del fotografo. "Siamo in un mercato fotografico in cui a un matrimonio ormai capita sempre più spesso che lo zio della sposa (o chi per lui) si presenti con tra le mani una Canon 5D Mark III o se non addirittura una 1-D X o una Nikon D4" - ha detto Barraco - "Avere tra le mani una Hasselblad fa subito capire a tutti chi è IL fotografo". C'è poi il discorso della qualità del file, della risoluzione, della latitudine di posa: tutti aspetti in cui il medio formato ha ancora molte carte da giocare, anche rispetto alle reflex full frame ad altissima risoluzione. Una superficie 'sensibile' di 53,4x40,0mm (contro 36x24mm delle reflex 35mm) unita alla qualità delle ottiche da medio formato sono aspetti che sanno fare la differenza, anche semplicemente a livello di tridimensionalità dell'immagine e stacco dei piani.
Pubblicità, moda, stampa di grande formato, ritratti: sono molti gli ambiti dove le fotocamere medio formato trovano ancora molti professionisti tra i propri estimatori. Dopo anni in cui sembrava stessero perdendo la battaglia contro le reflex - prodotti che hanno vissuto un periodo di rapidissima evoluzione - le medio formato sembrano aver ritrovato slancio, anche grazie ad alcuni passi avanti tecnologici di rilievo. In ambito reflex è stato lo sbarco in massa dei sensori CMOS a dare il via alla rapida evoluzione dei prodotti, che sono riusciti a crescere su molti fronti: sensibilità, risoluzione, costo dei componenti. Anche nel medio formato possiamo dire che sono stati i sensori CMOS a portare alcune delle novità più interessanti degli ultimi anni. Via il limite degli 800 ISO come massima sensibilità, via le cadenze lentissime, sì allo sbarco dei video sui grandi sensori: i CMOS hanno portato diverse piccole rivoluzioni nel settore.
La via del CMOS è quella battuta anche dalle due novità più recenti in casa Hasselblad, le nuove H6D-100c e H6D-50c, fotocamere caratterizzate da sensori, rispettivamente, da 100 e 50 megapixel. La prima arriverà sul mercato nell'autunno prossimo, ma invece la sorella minore da 50 milioni di pixel è già disponibile e l'abbiamo avuta per le mani per qualche minuto nella sala pose di Fowa. Nella prossima pagina vi raccontiamo brevemente le nostre impressioni.