L'entusiamo Yosuke Aoki - Head of pan-European Product Marketing, Digital Imaging, Vice President, Sony Europe - durante la presentazione della nuova Sony RX100 V alla stampa europea
Una compatta da taschino con lo stesso cuore tecnologico della top di gamma a ottiche intercambiabili Sony Alpha A99 Mark II: questo concetto è stato ripetuto allo sfinimento dai tecnici giapponesi e dai responsabili del marketing di Sony durante la presentazione di Sony RX100 Mark V. Ripetuta allo sfinimento durante la diretta streaming da New York di due settimane fa, ma anche durante il press briefing dedicato alla stampa europea e ospitato presso gli uffici inglesi del colosso giapponese a Weybridge, a una ventina di miglia a sud-ovest di Londra.
In effetti il lavoro fatto dai tecnici Sony appare molto interessante, avendo dotato la piccola compatta premium degli stessi processori d'immagine che sull'ammirglia sono in grado di gestire il flusso di dati che arriva da un sensore Full Frame e a garantire una raffica a 12 fotogrammi al secondo alla piena risoluzione di 42,4 megapixel. Parliamo di 'processori' al plurale in quanto al già performante processore Bionz-X Sony ha affiancato un processore definito Front-End LSI, che lo coadiuva nella gestione dei grossi e rapidi flussi di dati, oltre a garantire una migliore qualità delle immagini. A questo si somma anche tipo di sensore utilizzato: Sony RX100 V porta infatti in dote il sensore Exmor RS a struttura 'Stacked' che vede più spazio per l'area sensibile, ma soprattutto uno strato intero sottostante a quello dei pixel dedicato alle piste ad alta velocità per il trasporto dei dati (che nei sensori tradizionali sono poste ai lati dell'area dei fotodiodi).
La somma dei due fattori porta la piccolina di casa Sony a sfornare immagini a raffica a 24 fotogrammi al secondo con autofocus a rilevazione di fase attivo in tracking sul soggetto. Tra gli strati del sensore troviamo anche un chip DRAM, che ha più che raddoppiato il buffer a disposizione della macchina, che a 24 fps può scattare con una profondità di raffica di 6 secondi. Il sensore Exmor RS è in formato da 1 pollice, offre 20,2 megapixel di risoluzione effettiva e integra ben 315 punti a rilevazione di fase, con un'ampia copertura del fotogramma, pari al 65% dell'immagine. Il tutto mantenendo praticamente inalterate le dimensioni della macchina, tanto che la custodia subacqua fino a 40m presentata assieme alla macchina risulta compatibile con tutti i modelli precedenti.
Dopo il briefing abbiamo avuto la possibilità di maneggiare la macchina in tre diversi scenari, per farci un'idea preliminare delle sue prestazioni. In questo articolo vi raccontiamo le nostre prime impressioni, lasciando l'analisi tecnica dettagliata alla recensione non appena avremo un campione disponibile in redazione. Come va dunque questa nuova Sony RX100 Mark 5?
Punto primo: richiede delle schede capienti. Ve lo diciamo nel momento in cui scaricando le foto dalla scheda SD ci siamo accorti che, in poco più di mezz'ora di scatti (nel tempo sono compresi anche i brevi spostamenti tra un set e l'altro), abbiamo riempito di sole foto una cartella da 8GB. A livello di ergonomia la macchina non si scosta dai risultati raggiunti dagli ultimi modelli, ormai decisamente affinati da questo punto di vista. Restano un punto fermo il display orientabile (anche frontalmente con una rotazione di 180°) e il mirino elettronico a comparsa, vero plus di questa compatta, che accanto a esso riesce a offrire anche un piccolo flash pop-up. Contando che offre anche una ghiera multifuzione sul barilotto dell'ottico si può proprio dire che pur essendo una fotocamera che entra nel taschino non le manca proprio niente. L'occhio della fotocamera è sempre costituito dall'ottica ZEISS Vario-Sonnar T* 24-70mm equivalenti F1,8-2,8, caratterizzata da ottima luminosità anche all'estremità tele.
La sessione di ritratto ci ha permesso di valutare come a livello di qualità i risultati siano coerenti con quelli del modello precedente, con la differenza che se per sbaglio si lascia il dito sul pulsante di scatto ci si ritrova con ben 150 foto. Non essendo cambiata dai modelli precedenti l'ottica è in linea con quanto vi avevamo raccontato nella nostra recensione della terza incarnazione del modello, in cui un'ottima nitidezza al centro dell'immagine a diaframmi anche molto aperti è controbilanciata da un comportamento non ottimale ai bordi. In generale le prestazioni sono più che buone, considerando la massima portabilità dell'oggetto, che permette di ottenere scatti di qualità anche laddove magari non si porta con sé la reflex.
Le tempere danzanti riprese a 1/3200sec. e 1/8000sec.
Ma è quando serve la velocità che Sony RX100 Mark V tira fuori le sue doti migliori. Sony aveva preparato un set molto interessante, con luci puntate su un particolare sistema costituito da una cassa amplificata e un telo impermeabile. Delle semplici chiazze di tempera all'accensione della cassa con un segnale ricco di bassi si sono trasformate in veri e propri ballerini. Per l'uso del set era indicata la sensibilità di 800 ISO, un diaframma di F4 e un tempo di otturazione, ma ci siamo lasciati tentare dall'alzare la sensibilità finoa 2000 ISO, aprendo il diaframma e abbreviando il tempo di otturazione (che può arrivare fino a 1/32.000 di secondo grazie all'otturatore elettronico). I risultati sono davvero molto interessanti e rendono l'idea della potenzialità di un giocattolino di queste dimensioni, anche con un set fotografico alla portata di tutti.
Sony RX100 Mark V porta in dote un comparto video di tutto rilievo, con la possibilità di registrare sulla scheda SD filmati 4K fino a 100Mbps in formato XAVC-S a 30p/25p/24p con autofocus a rilevazione di fase attivo. I filmati sono sovracampionati a una risoluzione di circa 14 megaxpixel e memorizzati poi nel formato 4K. Molto interessante la possibilità di scendere con la risoluzione, ma salire parecchio con il frame rate: se il formato a risoluzione ridotta a 960fps/1000fps ( NTSC/PAL) è forse la possibilità di registrare a 240 fotogrammi al secondo in formato Full HD quella più interessante. Trovate un esempio delle potenzialità nel video incorporato qui sotto, registrato con la modalità HFR. Nello stesso set abbiamo messo anche alla prova il tracking dell'autofocus a rilevazione di fase per raffiche e per video tradizionali: il giudizio è decisamente positivo per quanto concerne sia la capacità (e la velocità) di aggancio del soggetto sia la capacità di seguirlo nell'azione.
Il primo contatto con la nuova macchina è risultato sicuramente convincente. Approviamo anche la scelta di Sony di mantenere in gamma i modelli precedenti, offrendo un'ampia scelta ai consumatori per trovare il giusto compromesso qualità/prestazioni/prezzo. La nuova fotocamera va infatti a posizionarsi a 1200€, ma chi non necessità di tutta la velocità messa a disposizione del nuovo doppio processore può trovare valide alternative nei modelli che l'hanno preceduta, che hanno visto nel tempo importati ritocchi al prezzo di listino.