Prime impressioni sulla nuova Sony Alpha A9? Lascia a bocca aperta. E ve lo dice uno che non è mai stato tenero con Sony, anzi che dall'uscita di Alpha A99 è noto in alcuni forum come 'quello-che-parla-male-di-Sony'. [Per inciso, i numeri di vendita di A99 e il suo market share alla lunga danno ampia ragione ai dubbi che avevo esposto a suo tempo sulla 'professionale' SLT di casa Sony] La nuova Sony A9 è decisamente tutt'altra storia. Se con altri prodotti - mirrorless, reflex o simil-reflex essi siano - il paragone mentale con le ammiraglie Nikon D5 e Canon EOS 1-D X Mark II vedeva sempre queste ultime avere qualche aspetto con cui prevalere sulla concorrenza, in questo caso il primo pensiero dopo aver tolto l'occhio dal mirino di A9 è: "Ora sono Canon e Nikon che dovranno inseguire".
Chiariamoci fin da subito, non sono solo le prestazioni pure a fare di una fotocamera uno strumento professionale, ma per la prima volta le carte in regola ci sono tutte. Il tempo ci dirà poi se la nuova proposta di Sony sarà efficace come le ammiraglie reflex in termini di resistenza ai maltrattamenti e agli agenti atmosferici, di assistenza sul campo e di completezza di tutto il sistema, ma su diversi aspetti Sony ha dimostrato di aver lavorato bene. Il programma di assistenza professionale verrà inaugurato a breve in diversi paesi europei e anche il parco accessori al lancio dimostra la volontà di rendere A9 un prodotto fin da subito pronto a reggere il gravoso lavoro di uno strumento nelle mani dei professionisti. L'impugnatura verticale era una cosa scontata, l'accessorio che permette di alimentare la macchina con ben 4 batterie (perfetto per esempio in un sistema rig per la registrazione di video) dimostra che Sony ha ben messo a fuoco le esigenze del suo pubblico. Anche la singola batteria rappresenta un miglioramento molto atteso, con una capacità aumentata di 2,2 volte.
Vi avevo già raccontato le mie prime impressioni sulla nuova fotocamera al momento del lancio, ma ora posso supportare le mie affermazioni con delle immagini: Sony aveva infatti deciso di porre un embargo di una settimana sulle foto scattare durante gli hands-on della macchina. La copertura dei punti autofocus a rilevazione di fase, unita alle migliorate prestazioni del sistema di messa a fuoco mettono nelle mani del fotografo uno strumento davvero potente. Anche se il soggetto si sposta verso i bordi del fotogramma il sistema di inseguimento riesce a mantenerlo a fuoco: messa alla prova a bordo ring Sony A9 mi ha permesso di lavorare con inquadrature strettissime, portando a casa diversi scatti decisamente buoni. Ho stretto molte volte l'inquadratura più del necessario (e dell'esteticamente consigliabile) proprio per provare a mandare in crisi il sistema: il risultato è stato che ero più in difficoltà io a inseguire la scena rispetto all'autofocus. A questo proposito, l'utilizzo del solo otturatore elettronico (senza il pericolo dell'effetto rolling shutter grazie alla tecnologia Exmor RS del sensore) permette un'esperienza di scatto totalmente nuova: una visione continua nel mirino priva sia del breve black-out tipico dell'alzata dello specchio delle reflex, ma anche di quell'effetto slide-show che è tipico invece delle mirrorless. Anche sotto questo punto di vista Sony balza in testa al gruppo e ora sono gli altri marchi che dovranno trovare strategie per mettersi al suo inseguimento.
Usare un teleobiettivo da 400mm per il pugilato? Fatto.
Al cuore della nuova Sony A9 troviamo il nuovo sensore Exmor RS Full Frame da 24,2 megapixel: la sigla è quella che identifica i sensori di tipo Stacked, che rappresentano l'evoluzione dei CMOS retroilluminati, noti anche come sensori BSI, dall'acronimo inglese BackSide Illuminated. Oltre a spostare sul retro la circuiteria, come già avviene sui BSI, questo nuovo sensore integra uno strato di memoria direttamente sul sensore, per una lettura molto più veloce dei dati, quello che in gergo viene definito readout. La maggiore velocità di readout viene sfruttata per offrire diversi vantaggi al fotografo. Il più scontato è la rapidità della raffica, che su questa macchina arriva a piena risoluzione al valore di 20 fotogrammi al secondo. La presenza della memoria integrata fa pesare meno sul buffer le lunghe raffiche, che arrivano a 241 RAW.
Il terzo è quello che più radicalmente stacca questa macchina dalla concorrenze: la lettura molto veloce del sensore evita l'effetto rolling shutter, tipico delle compatte (che hanno un otturatore solo elettronico) e di mirrorless e reflex se utilizzate con il solo otturatore elettronico. L'effetto rolling shutter è quello che trasforma la mazza del golfista in una banana quando si va a scattare durante lo swing. I 20 fps della raffica vengono raggiunti anche grazie a questa caratteristica, che permette di utilizzare il solo otturatore elettronico senza i suoi soliti problemi. Inoltre in questo modo la raffica può essere anche completamente sileziosa e permettere di scattare in contesti altrimenti proibiti, come il sopracitato swing del golfista, la battuta nel tennis, ma anche in teatri e chiese. Il tempo di esposizione con l'otturatore elettronico può arrivare a 1/32.000s. La macchina generalmente scatta RAW a 14-bit, ma per utilizzare le raffiche sopra i 5 fps è necessario sacrificare 2 bit sull'altare della velocità.
Anche se il soggetto arriva ai limiti dell'inquadratura il tracking è ancora efficace
Sony ha coperto il sensore con ben 693 punti a rilevazione di fase, con una copertura praticamente completa dell'inquadratura: il dato di targa parla del 93%, ma guardando nel mirino ci si accorge che rimangono escluse dall'area di messa a fuoco automatica solo due sottili strisce agli estremi bordi verticali del fotogramma. Anche grazie a una più ampia scelta di modalità di messa a fuoco e alla presenza del joystick per spostare il punto di messa a fuoco o di aggancio, la nuova Sony A9 va a posizionarsi in concorrenza diretta con le controparti di Canon e Nikon. Inoltre la personalizzazione degli innumerevoli tasti sparsi per il corpo permette di mettere a rapida portata di dito tutti i cambiamenti alle modalità di messa a fuoco che generalmente si usano. Inoltre finalmente è regolabile la sensibilità del tracking.
Benvenuto tasto AF-ON!
Assoluto benvenuto è il tasto AF-ON a portata di pollice per sganciare la messa a fuoco dal pulsante di scatto, grande assente sulle altre fotocamere della famiglia e molto utilizzato da chi fa fotografia sportiva e naturalistica. A livello di qualità d'immagine, pur mancando ancora il supporto per lo sviluppo dei RAW, la macchina sfoggia un'interessante gamma dinamica e una resa decisamente buona.
Altre caratteristiche che rendono la nuova macchina molto efficace sul campo sono la stabilizzazione sul sensore a 5 assi e il rinnovato mirino Quad-VGA OLED Tru-Finder ad alta luminosità e risoluzione con circa 3.686.000 di punti con refresh a 120fps. Troviamo poi la possibilità di registrare video 4K Ultra HD 3840 x 2160 24p con readout completo del sensore in sovracampionamento (leggero crop 1,2x per i video 30p). Professionale anche il comparto di memorizzazione, che finalmente vede l'impiego di un doppio slot, il primo dei quali con supporto alle schede UHS-II. La velocità di scatto della macchina è accompagnata da un'espansa gamma di sensibilità: la macchina sfoggia un intervallo nativo di 100-51.200 ISO, espandibile a 50-204.800 ISO. Chi spera di portarsi a casa tutto questo a un prezzo contenuto rimarrà però deluso: la nuova Sony A9 sarà professionale anche nel prezzo e disponibile da giugno con un prezzo (senza IVA) di circa €5.300.
La fotocamera è presentata assieme a un'ottica che dovrebbe rappresentare la sua perfetta compagna per la fotografia sportiva e naturalistica e che abbiamo utilizzato per i nostri scatti di prova: il teleobiettivo Sony G Master zoom GM OSS FE 100-400 mm F4,5–5,6. Il nuovo 'cannone' di casa Sony è composto da 22 elementi obiettivo configurati in 16 gruppi diversi, incluso un elemento in vetro Super ED (Extra-low Dispersion) e due in vetro ED e combina doppio motore lineare e attuatore con sistema Direct Drive SSM. Non è un campione di luminosità, ma grazie alla gamma di sensibilità messa in campo dal sensore questo non dovrebbe essere un problema. Sul campo ha dimostrato di seguire perfettamente le prestazioni dell'autofocus, garantendo velocità e precisione, anche a distanze parecchio ravvicinate. Sarà disponibile da luglio con un prezzo 'professionale' che sfiora i tremila euro.
Nile Wilson in azione al cavallo
Per la prova della fotocamera Sony ha allestito 3 set in una palestra della South Bank di Londra. Pugilato, kickboxing e atleta al cavallo (Nile Wilson, medaglia di bronzo nella sbarra alle olimpiadi di Rio 2016). Sarà anche il fatto che i diversi set erano accompagnati da potenti luci diffuse di tipo fotografico, ma la facilità con cui l'accoppiata ottica+macchina è riuscita a portare a casa primi piani molto stretti anche durante le fasi più concitate degli incontri è un altro pianeta rispetto all'ultima volta che mi ero trovato a fotografare a bordo ring: in quel caso era una più buia palestra di Milano, ma soprattutto avevo tra le mani la mia vecchia Canon EOS 30D, una delle grandi glorie di casa Canon in ambito prosumer, ma lontana anni luce dalle prestazioni di questa nuova Sony Alpha A9. Ecco la gallery con alcuni degli scatti:
Qii sotto invece le mie prime impressioni a caldo il giorno del lancio: