Il bilanciamento del bianco è l’operazione con cui il fotografo informa fotocamera o software di sviluppo del tipo di luce presente sulla scena (la cosiddetta "temperatura colore"). In tal modo, fotocamera o software potranno individuare con precisione il punto di bianco e, su questa base, assegnare i colori.
Figura 9.
La temperatura colore si misura come noto in Kelvin (K). Ai valori inferiori della scala corrispondono tinte calde, con toni rosso-arancio, come si osservano al tramonto; ai valori superiori corrispondono tinte fredde, con toni azzurro-blu, come si osservano durante le prime ore del mattino. La temperatura della luce solare a mezzogiorno corrisponde a circa 5500K.
Il risultato di un bilanciamento del bianco ottimale è un’immagine dall’aspetto naturale, priva di dominanti cromatiche indesiderate.
Gli stessi strumenti utilizzabili per ottenere il bilanciamento perfetto possono però essere utilizzati anche con finalità opposte, cioè per introdurre volutamente una dominante, per dare alla scena un certo aspetto (un tono più caldo o freddo), o per alterare i colori dell’immagine in modo creativo. Se usato insieme a strumenti di mascheratura, il bilanciamento del bianco può persino fungere da strumento di bellezza (si tratta in effetti di un trucco piuttosto diffuso per sbiancare i denti).
Figura 10.
Lightroom offre due cursori per il bilanciamento del bianco, nella parte alta per pannello Base: Temp (Temperatura colore) e Tinta. Come già ricordato nella puntata precedente, il primo cursore sposta l’equilibrio rosso-blu, il secondo verde-magenta. Diverse le possibilità di intervento.
Ogni nuova immagine viene aperta con le impostazioni BB: [Come scattato], cioè con le impostazioni della fotocamera. Se il fotografo ha curato il bilanciamento del bianco in-camera, o la fotocamera ha svolto un buon lavoro, e spesso è proprio così, [Come scattato] può essere l’opzione migliore.
Figura 11. Il controllo primario Temp controlla la temperatura colore. Da notare che, per temperatura colore, si intende quella originariamente presente sulla scena, pertanto il controllo funziona "alla rovescia": impostando una temperatura colore bassa, corrispondente a un tono caldo (ad esempio 3000K), Lightroom "reagirà" introducendo un tono freddo; la foto tenderà quindi al blu (e viceversa).Il secondo cursore, Tinta, è utile per correggere dominanti cromatiche verde-magenta.
Cliccando su [Come scattato], dal menu contestuale è possibile scegliere altri valori predefiniti (Luce diurna, Nuvoloso, Flash…); tra questi, anche Automatico, che restituisce spesso buoni risultati. Consigliamo di provarlo sempre, anche solo per avere un "secondo parere" dal software quando si è scattato con bilanciamento automatico del bianco in-camera. A volte, grazie a questo passaggio si notano alcune leggere dominanti che erano passate a prima vista inosservate.
Scattando in RAW, la scala Temp corrisponde esattamente ai Kelvin, pertanto se l'immagine è stata catturata in condizione di luce controllata, un'altra possibilità è quella di inserire manualmente, a lato del cursore Temp, la temperatura colore dell'illuminatore utilizzato.
Figura 12. Sopra: Lightroom (BB: Automatico) e la fotocamera (Nikon D5, BB: Come scattato) sono concordi nel ritenere "corretta" una temperatura colore nell'intorno dei 4500K, e a buona ragione – la scena appare realistica e aderente alla realtà. Ciò non di meno, in fase di sviluppo abbiamo ritenuto preferibile dare all'immagine un tono più caldo (sotto, BB: Personale, 5600K).
Quale che sia l'approccio, consigliamo di non rinunciare mai a "giocare" un po' con i cursori. Una cosa è infatti l'impostazione "corretta", ammesso che in fotografia si possa mai parlare di giusto o sbagliato, e altra cosa è l'impostazione gradita al fotografo, o quella che soddisfa maggiormente il suo fine narrativo.
Discorso a parte per lo strumento Selettore bilanciamento bianco, cioè il classico contagocce (W). Questo è molto utile per effettuare un preciso bilanciamento del bianco su un punto dell’immagine che si sa per certo essere neutro (l'ideale è un colore grigio chiaro). Attenzione: se il riferimento non fosse perfettamente neutro, il contagocce produrrebbe risultati falsati, pertanto se lo scopo è quello di ottenere una perfetta aderenza alla realtà, questo strumento andrebbe usato solo con cartoncini neutri di riferimento.
Figura 13. Tre risultati completamente diversi ottenuti solo modificando il bilanciamento del bianco. Cliccando con il contagocce su tinte non neutre è facile ottenere risultati bizzarri.
A fini creativi, viceversa, il contagocce è perfetto per "forzare" al bianco un’altra tinta. Può trattarsi di qualcosa di già molto vicino al bianco – ad esempio il bianco caldo dell'abito di una sposa al tramonto, che il fotografo desidera neutralizzare, oppure di una tinta completamente diversa. In quest'ultimo caso, i risultati sono sempre molto strani. In qualche caso, accattivanti.