Nel corso degli anni, abbiamo udito molte (troppe) volte affermare dai produttori di mirrorless che il divario con sistemi reflex era stato completamente colmato. I progressi sono stati enormi, questo è innegabile, e alcuni si sono effettivamente avvicinati al traguardo. Nessuno però, finora, l'aveva centrato pienamente.
Per questo la Sony A9 è una pietra miliare. Messa alla prova in difficili contesti dinamici, è stata in assoluto la prima mirrorless a non farci sentire la mancanza di un mirino ottico. Offrendo un nuovo stile di lavoro, si intende – uno stile tutto elettronico, ma assolutamente non penalizzante.
Al contrario, diverse sue specifiche sono più avanzate rispetto anche alle più blasonate concorrenti reflex, e alcune di queste rappresentano sul campo un significativo vantaggio. Ci riferiamo, soprattutto, all'efficacia e all'ampia copertura del sistema AF, e alla raffica da 20 fps reali prolungabile pressoché all'infinito.
Sono comunque tanti altri gli spunti di interesse offerti dalla A9, dallo stabilizzatore integrato alla struttura del corpo macchina, dalle doti video (4K, of course) all'ecosistema che Sony sta costruendo intorno a questo prodotto, inaugurando tra l'altro un programma di assistenza ai professionisti che ben sintetizza la volontà del costruttore di "cambiare marcia".
Al momento in cui scriviamo, la Sony A9 (ILCE-9) è disponibile solo corpo al prezzo ufficiale di 5.300 Euro (Sony Store).
La fotocamera è stata testata con obiettivo FE24-70mm F2.8 GM (SEL2470GM), zoom standard 35mm rinomato per l'elevata nitidezza.