Il Siggraph 2017 di Los Angeles è un appuntamento che nel tempo sta assumendo sempre più importanza nel mondo della tecnologia e del digital imaging. La descrizione che segue a Siggraph sul sito ufficiale recita proprio "International Conference on Computer Graphics and Interactive Techniques", facendoci capire che il tema principale è la computer graphic e le tecniche ad essa legate.
Proprio una di queste tecniche viene ripresa da molti siti specializzati, usando come tamburo di risonanza non solo il prestigio dell'Università della California, ma anche il nome dell'altra realtà che lo ha realizzato, ovvero NVIDIA. La tecnica prende il nome di Computational Zoom (qui il documento ufficiale) e si propone di garantire un modo del tutto nuovo di comporre gli scatti, il tutto in post produzione e non durante il click. Il risultato è difficile da spiegare a parole, motivo per cui vi invitiamo a guardarvi il video che alleghiamo, verso la fine. Poi ovviamente procederemo a spiegare qualcosa in più riguardo a questa tecnica.
I ricercatori e il team di NVIDIA hanno insomma tentato una strada insolita nel mondo della fotografia, ovvero variare lo sfondo del soggetto a piacere in fase di post produzione sfruttando la potenza computazionale e un numero elevato di scatti realizzati utilizzando la stessa focale, ma a distanze diverse dal soggetto. Avviene via software una sorta di analisi e rendering delle immagini, con la possibilità di variare lo sfondo tenendo fisso il soggetto.
Lo scopo? Rendere disponibile questo strumento come plug-in o anche come app sul telefono. Risultati di questo genere non sono possibili con le tecniche di post produzione tradizionale, nel senso che in tempo reale non si può ricomporre l'immagine e avvicinare o allontanare lo sfondo. Una rivoluzione o esercizio universitario? Saremo tradizionalisti, ma a noi sembra molto più il secondo. Ma forse stiamo invecchiando, e troppi anni nel mondo della tecnologia ci hanno tolto la possibilità di stupirci facilmente.