Pentax finalmente ha portato anche in Italia la sua 645D, che punta a rinverdire i fasti del sistema analogico di grande successo Pentax 645 e che sancisce l'ingresso del produttore nipponico nel campo delle medio formato digitali. Equipaggiata con un sensore CCD di produzione Kodak di ben 44x33mm, offre 40 megapixel di risoluzione. Per sfruttare al massimo la risoluzione del sensore Pentax ha deciso di rimuovere il filtro passabasso, affidando il contenimento del moiré alla post produzione: in particolare Pentax consiglia l'uso del software Capture One per contenere al massimo il disturbo.
La vecchia Pentax 645 analogica
Con un telaio in alluminio pressofuso e con un corpo in magnesio la Pentax 645D è una medio formato da esterni, pensata per uscire anche dallo studio ed essere, ad esempio, la compagna ideale per i paesaggisti. Le settanta guarnizioni che sigillano il corpo, unite alle 7 dell'obiettivo D-FA 645D 55mm F2.8 AL [IF] SDM AW fornito in kit, la rendono adatta anche alle condizioni più estreme, impensabili per altre medio formato. Polvere, umidità e pioggia leggera non la spaventano e può operare in pratica nelle stesse condizioni d'uso della reflex Pentax K7. Il peso di circa 1,4 Kg la rende decisamente maneggevole rispetto alla concorrenza delle medio formato.
Pentax ha puntato sulla compatibilità con tutto il vecchio sistema 645, le cui ottiche sono pienamente compatibili e con cui sono compatibili anche gli obiettivi di nuova progettazione dedicati al digitale. Il pentaprisma è stato sostituito con un nuovo prisma trapezoidale e il mirino, veramente ampio una volta che si avvicina l'occhio all'oculare, ha una copertura del 98% e un ingrandimento pari a 0,62x con l'obiettivo 55mm. Il mirino offre in sovraimpressione i punti autofocus e, come il display (LCD da 3’’ e 921.000 punti), permette di visualizzare anche la livella. Essendo dotata di CCD la fotocamera non offre il Live-View a display.
L'esposimetro con misurazione su 77 segmenti è mutuato dalla K7, così come il processore d'immagine PRIME II; anche l'accumulatore è lo stesso della sorella reflex. Il sistema autofocus AF SAFOX IX+ è invece un'evoluzione di quello della K7 e pur offrendo ugualmente 11 punti di messa a fuoco, di cui nove a croce, si dichiara più preciso, soprattutto per permettere di sfruttare al meglio la ridotta profondità di campo permessa dal formato.
Tra le funzionalità avanzate troviamo la possibilità di creare immagini High Dynamic Range fondendo 3 foto con differente esposizione in macchina e la compensazione di distorsione e aberrazioni cromatiche degli obiettivi, memorizzabili fino a un massimo di 15 ottiche.
Per la memorizzazione delle immagini (file RAW da 50MB) la scelta è caduta su due schede SD/SDHC, puntando alla continuità con il resto dell'offerta digitale del produttore. La raffica arriva a 1,1 frame al secondo con buffer per 13 scatti RAW o 15 JPEG. Pentax 645D è una medio formato che punta anche alla semplicità d'uso e offre anche programmi di esposizione automatica e il comodo tasto verde già visto sulla k7, che permette in manuale di avere in un click i parametri di esposizione corretti.
Al momento la macchina è in vendita solo in giappone, ma al Photokina 2010 verranno annunciati i mercati europei selezionati nei quali verrà distribuita: vista l'enfasi data alla presentazione italiana le probabilità che arrivi anche nel nostro paese sono buone. Il prezzo non è ancora ufficiale, ma dovrebbe attestarsi su 10.000 euro per il corpo e 11.000 per la versione kit con obiettivo 55mm F2.8. Eccola nelle nostre immagini dal vivo: