Negli ultimi mesi, per diversi motivi, la rete di alleanze tra i produttori si sta modificando: uno degli eventi che ha maggiormente cambiato le cose è stato l'acquisto di diverse quote di Olympus da parte di Sony, nel momento in cui la prima era in forte difficoltà dopo le rivelazioni sulla cattiva gestione finanziaria degli anni precedenti. Lo stringersi di una partnership tra Sony e Olympus, che sfocerà in una maggiore collaborazione sui prodotti con scambio reciproco di tecnologie, ha indebolito quella attiva ormai da tempo tra Olympus e Panasonic, che erano andate a braccetto fin dai primi prodotti del consorzio Quattro Terzi. Già la scelta di un sensore Sony operata da Olympus per la sua OM-D E-M5 aveva dato avvisaglie dell'avviarsi verso la fine della stretta collaborazione, l'acquisto di quote da parte di Sony è stato poi il colpo definitivo.
Panasonic si è quindi guardata in giro alla ricerca di nuovi produttori con cui collaborare e ha trovato in Fujifilm, un marchio ri-emergente in modo deciso negli ultimi due anni, la spalla con cui progettare i prossimi passaggi tecnologici. Da tempo si parla di un sensore 'organico' in sviluppo in casa Fujifilm (con materiali basati sul carbonio e non sul silicio), ma ora c'è l'annuncio ufficiale di una collaborazione tra i due marchi su questa tecnologia.
Integrando in una convenzionale struttura CMOS uno strato fotosensibile basato sul carbonio in grado di convertire con grande efficienza i fotoni in segnali elettrici il nuovo sensore che Panasonic e Fujifilm stanno sviluppando promette prestazioni di rilievo, anche grazie alla capacità di catturare la luce proveniente da un angolo più ampio di quanto attualmente permesso dai CMOS tradizionali basati solo sul silicio. A parità di luce raccolta i pixel potranno essere più piccoli, arrivando a risoluzioni di 20 megapixel sui moduli per cellulare e 41 megapixel sul formato APS-C utilizzando il design dei pixel più piccolo possibile, pari a 0.9μm.
Probabilmente in ambito fotografico sarà più interessante il design con i pixel più grandi, pari a 3μm, con meno risoluzione, ma probabilmente una maggiore capacità di raccogliere luce. Questa nuova tecnologia, unita al filtro colore X-Trans dei prodotti Fujifilm, che ha dimostrato di essere un passo tecnologico molto interessante, potrebbe davvero cambiare le carte in tavola nel mondo dei sensori. Come tempistiche si parla della fine del 2014 o dei primi mesi del 2015 per vedere i nuovi sensori organici integrati in prodotti commerciali.