Dopo l'avvento dei droni la fotografia aerea sta vivendo una nuova giovinezza e sono molti i marchi che stanno presentando prodotti esplicitamente dedicati a questo settore. Aveva riscosso un certo interesse il modulo medio formato per droni di Phase One, così come la cinepresa digitale 4K Blackmagic. Ora anche un marchio storico come Hasselblad ha deciso di fare la sua parte o, per meglio dire, di tornare a fare la sua parte. Forse non tutti sanno che la fotografia aerea ha rappresentato il debutto nella produzione fotografia per il marchio svedese, prima impegnato come distributore.
Era il 1941 e l'esercito svedese era entrato in possesso di un apparecchio per la fotografia aerea dell'esercito tedesco: andò da Victor Hasselblad chiedendo di costruirne una copia. La sua risposta fu "Posso farne uno che funzioni meglio!". Nacque così HK7, sviluppata poi nel modello SKa4. Finita la guerra Hasselblad riconvertì il laboratorio di produzion creato a Goteborg per la costruzione dei moduli per fotografia aerea in una fabbrica per la costruzione di fotocamere 'civili', da cui sfornò nel 1948 la Hasselblad Camera 1600 F.
Ora Hasselblad torna alle origini con Hasselblad A5D, un modulo privo di parti in movimento (che potrebbero soffrire a causa delle vibrazioni dell'apparecchio che lo trasporta), disponibile con sensori CCD da 40 e 60 megapixel o con sensore CMOS da 50 megapixel, con dimensioni 43.8x32.9mm per i sensori da 40 e 50 megapixel e di 53.7x40.2mm per il top di gamma da 60 megapixel.
Il modulo registra le immagini su scheda CF oppure su registratore esterno tramite porta FireWire 800. Una delle caratteristiche è la possibilità di mettere in serie e far scattare all'unisono (nel giro di 20 millisecondi), tramite connettore LEMO push/pull, fino a 8 fotocamere, in modo da riprendere immagini ad amplissimo campo senza problemi di stitching in fase di montaggio.