Polaroid, con le sue fotocamere e pellicole a sviluppo istantaneo, è stata protagonista di un'epoca. Le Polaroid rappresentavano la fotografia accessibile a tutti e nel secolo scorso sono state elette a vero cult. L'avvento del digitale ha portato al progressivo declino dei volumi di fatturato dell'azienda, che nel 2008 aveva deciso di chiudere i battenti delle linee di produzione delle pellicole autosviluppanti. In realtà di lì a poco sarebbe iniziato un percorso di riscoperta di tutto il mondo vintage, se Polaroid avesse tenuto duro per ancora qualche anno forse le cose sarebbero andate diversamente.
Nel 2008 un terzetto composto da Dr. Florian Kaps, André Bosman e Marwan Saba decise di rilevare i macchinari di produzione e provare a raccogliere l'eredità di Polaroid, mentre quest'ultima si dedicava ad esperimenti di macchine fotografiche digitali con stampa istantanea affidandosi alla tecnologia ZINK. Dall'eredità e dai macchinari Polaroid nasce Impossible Project, che ha saputo prendere al momento giusto il rigurgito vintage della fotografia costruendo un'azienda di successo.
Ora il maggiore azionista di Impossible Project, il polacco Wiaczeslaw (Slava) Smolokowski, ha acquisito PLR IP Holdings, compagnia proprietaria del marchio Polaroid e delle relative proprietà intellettuali. I macchinari torneranno quindi a produrre quello per cui erano nati, le pellicole Polaroid, con un ricongiungimento che sicuramente è stato possibile dalla passione di chi ha creduto in questo 'mito' al di là di quanto avesse fatto la stessa Polaroid.
Ora sarà interessante vedere come verrà gestita la transizione, visto che Impossibile Project era stato in questi anni in grado di guadagnare una sua autonomia dalla radice originaria di Polaroid.