Le fotocamere di tipo Plenoptic, anche note con l'appellativo di light-field camera, non sono un concetto nuovo, ma dopo alcune dimostrazioni interessanti non sono mai arrivate a superare la barriera commerciale. Alla base della tecnologia di questi apparecchi c'è quello di Light Field, che tratta la luce rappresentandola con un campo.
Uno dei parametri più importanti di questa rappresentazione è la direzione dei raggi luminosi oltre all'intensità. Le normali macchine fotografiche riprendono una rappresentazione bidimensionale del campo conservando le informazioni relative all'intensità della luce, ma perdendo quelle legate alla direzione dei diversi raggi luminosi. Le fotocamere plenottiche vanno invece a registrare anche le informazioni relative alla direzione, registrando una rappresentazione completa del campo.
Da questi dati è poi possibile in un secondo momento ricavare selettivamente le informazioni per costruire delle rappresentazioni bidimensionali la pari di una fotografia, con la libertà però di scegliere quale rappresentazione bidimensionale si vuole rappresentare. I sistemi per registrare tutte le informazioni relative al campo formato dai raggi luminosi solitamente utilizzano un sensore a cui viene sovrapposto uno strato di microlenti: il sistema è costruito in modo da conservare il maggior numero di informazioni relative alla direzione dei raggi luminosi, o almeno tutte quelle che sono necessarie poi per permettere al sistema di elaborazione per creare le immagini. In pratica ogni pixel dell'immagine viene scomposto in molti sub pixel, in grado ognuno di registrare i raggi con una certa direzione.
I sistemi possono essere utilizzati in vari campi, ad esempio per ricavare rappresentazioni 3D dei soggetti (utili ad esempio in caso nell'utilizzo in videosorveglianza), per migliorare le prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione, per ottenere immagini multi-prospettiva oppure per posizionare il fuoco dove si desidera, la via scelta da Lytro per far conoscere al grande pubblico la sua Light-Field Camera. Grazie al finanziamento ricevuto dalla start-up nata dai ricercatori della Stanford University, che avevano pubblicato le prime prove dei prototipi già nel 2005, la light-field camera Lytro sembra ben avviata per arrivare sul mercato, promettendo grandi prestazioni.
Prestazioni di velocità innanzitutto, eliminando la fastidiosa fase di messa a fuoco, che in diverse condizioni può far perdere istanti preziosi o addirittura impedire di scattare. La messa a fuoco (una questione di semplice nitidezza dopotutto) può essere decisa a posteriori dall'elaborazione software. La fotocamera promette di essere leggera, trasportabile, facile da utilizzare, in quanto le modifiche da effettuare rispetto a un sistema tradizionale sono abbastanza semplici, ad esempio i ricercatori avevano modificato una Contax senza dover intervenire sul corpo. Al momento non ci sono immagini della fotocamera, lasciano invece stupiti le gallerie fotografiche riprese con la macchina (cliccate sull'immagine per spostare il punto di messa a fuoco):