Nikon D5 è stato certamente uno degli annunci più importanti di questo inizio di 2016. La nuova ammiraglia della casa giallonera spinge ancora più in alto l'asticella delle prestazioni e si presenta rispondendo a pieno a tutti i 'desiderata' dei fotografi. Si parte da un'ergonomia rinnovata, con più pulsanti e maggiori possibilità di personalizzazione, con un'interfaccia che ora può beneficiare anche del supporto touchscreen, per rendere più facili e intuitive operazioni come sfogliare e ingrandire le immagini, ma anche inserire testi, come quelli delle connessioni Wi-Fi o dei metadati da memorizzare nelle foto.
Sono le prestazioni quelle che hanno raccolto il maggiore interesse da parte degli utenti, con la risoluzione che sale a 20,8 megapixel: questo dato è accompagnato anche dall'aumento delle capacità di raffica, che arriva a 12 fotogrammi al secondo con autofocus attivo e a 14 con opzione mirror-up. Ricordiamo che il modello precedente offriva 16,2 megapixel e 11 fps di raffica. Sotto il profilo video si passa alla risoluzione 4K fino a 30 fps. Sotto il profilo della sensibilità ora Nikon D5 ha un intervallo nativo di 100-102.400 ISO (D4s 100-25.600) e può arrivare in modalità esteda Hi-5 a 3.280.000 ISO (Nikon D4s 409.600 ISO).
Molto migliorato anche il comparto autofocus con un nuovo modulo (che equipaggia anche la neonata DX Nikon D500) da 153 zone: i punti selezionabili sono 55 (51 quelli di D4s), ma gli altri vengono utilizzati dalla macchina per un più efficace inseguimento, trovandosi molto più ravvicinati. Ci siamo fatti raccontare da Giuseppe Maio, Responsabile Tecnico Reflex Digitali di Nital, tutte le caratteristiche tecniche della nuova ammiraglia:
Con Giuseppe abbiamo avuto anche modo di approfondire alcuni dei particolari tecnici e delle novità che sono emerse in questi giorni dopo la presentazione ufficiale al CES di Las Vegas. Partendo dal display si segnala che oltre aver guadagnato il touchscreen ora il pannello da 3,2" offre anche una risoluzione decisamente maggiore rispetto a D4s, 2.359k punti contro 921k. Miglioramenti hanno anche interessato l'interfaccia di rete, con una banda di quattro volte superiore in Wi-Fi e di due volte maggiore in modalità cablata ethernet.
Il nuovo sensore RGB da 180k punti che equipaggia il sistema esposimetrico dovrebbe garantire anche un bilanciamento del bianco più preciso (nel menu è stata anche aggiunta una nuova opzione in merito) e fornisce un prezioso aiuto al sistema autofocus, associando informazioni cromatiche ai soggetti e garantendo così un inseguimento più preciso. L'autofocus vede ora un nuovo pannello nel menu per regolare velocità e sensibilità di sgancio in caso di oggetti che si interpongano tra il fotografo e il soggetto (alberi o altri ostacoli nella caccia fotografica o l'arbitro durante una partita di calcio): la funzione era richiesta dopo che Canon la mette a disposizione da tempo. Rispetto all'interpretazione dei concorrenti quella di Nikon sembrerebbe più semplice da utilizzare. Nikon D5 è il primo corpo a supportare le potenzialità di comando wireless via radio del nuovo flash Nikon SB-5000, che vi vanno ad aggiungere al supporto al sistema CLS a comando ottico.
Riguardo a quello che si è sentito in rete in questi giorni arriva la conferma che i video 4K potranno avere una durata massima di 3 minuti. Mancando la spiegazione ufficiale da parte degli uffici giapponesi l'ipotesi più accreditata è che la limitazione sia dovuta alle regole imposte ai fotografi durante le manifestazioni sportive, che vedono accrediti diversi per i fotografi e i videomaker: con la limitazione la nuova D5 non dovrebbe dare problemi a chi ha l'accredito da fotografo. Su questo tema sappiamo che gli organizzatori sono molto ligi ai regolamenti e sappiamo di problemi incontrati da chi si è trovato sul campo con fotocamere in grado di registrare video 4K senza limitazioni.
Ha tenuto parecchio banco la scelta di Nikon di mettere i fotografi di fronte a un bivio: ossia avere una macchina con doppio slot XQD o doppio slot CF, senza possibilità di slot misto. La ragione tecnica è semplice: mescolando gli slot le prestazioni del bus sono limitate da quello meno performante, per cui non si sarebbero potute sfruttare a pieno le potenzialità delle schede XQD. Per rendere l'idea la raffica a piena risoluzione a 12 frame al secondo, utilizzando le Compact Flash vede le classiche limitazioni con rallentamento quando lo svuotamento del buffer non riesce a tenere il passo della creazione delle immagini: con le XQD il problema scompare del tutto e si può scattare in qualsiasi formato senza limiti fino al riempimento della scheda. Per alcuni il cambio del parco schede rappresenterà un investimento anche consistente, ma Nikon spinge sull'adozione del nuovo formato per sfruttare al meglio le caratteristiche tecniche della macchina. In ogni caso la sostituzione del blocco con le due schede è stata resa volutamente semplice e possibile: che scegliesse la versione CF (da ordinare in modo personalizzato) potrà poi passare alla versione XQD con il semplice costo dell'intervento di sostituzione.
Allora siete pronti a mettere mano al portafoglio non appena sarà disponibile sul mercato (bisognerà attendere un paio di mesi): non sarà mica un problema tirare fuori quei seimila e passa euro necessari per portarsi a casa questo mostro!