La sfida in ambito fotografico sembra ormai essersi cristallizata in tre categorie ben precise: reflex, mirrroless e compatte. Sony ha tentato, ormai da quasi due anni a questa parte, di sparigliare le carte con il suo sistema SLT, che utilizza uno specchio traslucido per mettere insieme i benefici di reflex mirrorless, cercando di minimizzare i difetti. Si tratta di un approccio interessante, ma che potrebbe ricevere un duro colpo da prodotti con autofocus a rilevamento di fase sul sensore, come le Nikon 1 e la reflex Canon EOS 650D di recente presentazione.
Nonostante questo i bene informati mettono nella lista degli interessati a questo tipo di approccio anche Olympus, alla ricerca di qualcosa per dare una nuova scintilla al proprio business, dopo che un prodotto come OM-D E-M5 ha permesso al produttore nipponico di tirare un po' il fiato. A proposito di questo prodotto, recentemente il presidente di Olympus Hiroyuki Sasaha ha confessato che la mirrorless vintage di casa Olympus ha abbandonato i sensori costruiti dal partner del consorzio Micro Quattro Terzi Panasonic a favore di un elemento sensibile costruito dall'attuale colosso del mercato dei sensori: Sony.
Forse influenzata dalla nuova partneship, Olympus pare aver preso in considerazione l'idea di un prodotto con tecnologia simile al Translucent Mirror di casa Sony. L'elemento fondamentale di uno dei prototipi Olympus sarebbe proprio lo specchio fisso a cristalli liquidi, in questo caso in grado di cambiare il suo potere di permettere il passaggio della luce tra il 100% e il 50%, nel secondo caso indirizzando metà del flusso luminoso verso un sistema autofocus a rilevazione di fase. Al momento si tratta solo di indiscrezioni, probabilmente il periodo da qui al Photokina sarà interessante per capire l'evoluzione della vicenda, anche in considerazione di importanti annunci dei concorrenti a cui dovrebbero mancare davvero pochi giorni.