Lo scandalo che ha colpito Olympus dopo il licenziamento dell'EX-CEO Michael Woodford ha portato alla luce anni di perdite coperte in modo fraudolento dai vertici dell'azienda giapponese e aperto una crisi profonda.
I risultati pubblicati recentemente danno Olympus in lieve crescita dal punto di vista delle vendite di fotocamere, ma ancora lontana dal riportare il suo business alla profittabilità.
Una via per recuperare redditività è certamente quella che passa per il taglio dei costi e anche Olympus si vede costretta a percorrere questa strada. Stando a quanto riporta Reuters sono ben 2500 i lavoratori che vedranno il licenziamento, il 7% della forza lavoro.
Se ne saprà di più nel corso del mese di giugno, mese in cui verrà svelato anche il piano di vendita di una parte delle quote (si parla di Panasonic o Sony come acquirenti) per recuperare denaro fresco da utilizzare per continuare il suo business.
Nei mesi scorsi pare che Olympus abbia rifiutato la proposta di acquisto da parte di Fujifilm, stando alle parole del presidente della compagnia giapponese Shigetaka Komori: a quel tempo Olympus sembrava intenzionata a provare a mantenersi indipendente, ma forse gli sforzi di questo ultimo periodo non sono stati sufficienti.