Dopo i rumor dei giorni scorsi sono arrivate anche le conferme delle due parti: Sony e Toshiba sono in trattativa per la cessione della divisione sensori di quest'ultima alla prima, già leader di mercato nel settore. "Sony Corporation and Toshiba Corporation today announced that they have entered into a non-binding memorandum of understanding that confirms their intent to negotiate the transfer to Sony of certain Toshiba owned semiconductor fabrication facilities, equipment and related assets in Oita Prefecture, and also other related equipment and assets". È con queste parole che si apre la nota ufficiale pubblicata da Sony. Si tratta quindi al momento di un memorandum d'intesa, senza vincoli contrattuali.
Si tratta quindi al momento di un memorandum d'intesa, senza vincoli contrattuali
Le due parti intendono trasferire a Sony gli stabilimenti produttivi, le attrezzature e gli asset relativi alla linea di produzione su wafer da 300mm. Come abbiamo già detto nella notizia relativa alle prime indiscrezioni si tratta dell'impianto che Toshiba ha costruito a Oita nel 2004 su un'area di 48.800 metri quadrati (24.100 metri quadrati di edifici di cui 15.700 metri quadrati di clean room). Sony ha intenzione di utilizzare il sito produttivo per la sussidiaria Sony Semiconductor Corporation in particolare per la produzione di sensori CMOS. Le parti stanno negoziando come procedere in merito all'outsourcing dei prodotti Toshiba che attualmente sono in produzione sulla linea con wafer da 300mm che oltre ai sensori CMOS sforna anche memory controller.
Permette a Sony di espandere la sua capacità produttiva in modo semplice e immediato
Da un lato la cessione degli asset permette a Toshiba una monetizzazione immediata degli investimenti fatti negli anni scorsi per aiutare a ripianare il buco di bilancio emerso assieme allo scandalo che ha visto la direzione al centro della cronaca nei mesi scorsi, con l'uscita da un mercato che al momento non era redditizio per il produttore giapponese. Dall'altro permette a Sony di espandere la sua capacità produttiva in modo semplice e immediato (acquisendo anche nuove risorse umane specializzate) per venire incontro alla domanda di sensori, in continuo aumento per il marchio nipponico.
Gli stabilimenti e relativi asset saranno sottoposti ad analisi (la cosiddetta due diligence) per accertarne il corretto valore e poi le due aziende firmeranno l'accordo definitivo e vincolante per il trasferimento della divisione a Sony. L'obiettivo dichiarato è quello di arrivare alla firma entro la fine dell'anno, in modo da espletare il trasferimento effettivo entro il 31 marzo 2016, data di chiusura dell'anno fiscale.