La Sony Alfa 100 è, a conti fatti, un'ottima scelta, anche se non è recentissima la sua presentazione. Con i suoi 10 megapixel è allineata alla concorrenza, così come nell'offrire il sistema di riduzione della polvere sul sensore. Lo stabilizzatore nel corpo macchina aiuta a effettuare scatti 'fermi' con tutte le ottiche a disposizione. L'autonomia è ottima e il bilanciamento del bianco viene messo in difficoltà solo dalle luci molto calde.
Il comodo accesso a gran parte delle impostazioni di scatto rende surperfluo in gran parte delle situazioni il ricorso al menu, garantendo anche una buona semplicità d'uso. Il rumore è contenuto molto bene fino a 400 ISO, soglia oltre la quale comincia a farsi sentire in maniera considerevole. In situazioni particolari la funzione Dynamic Range Optimizer permette di ottenere buone ombre e alte luci in condizioni di elevato contrasto.
La compatibilità con l'innesto delle ottiche Minolta AF rende fin da subito molto ampio il parco ottiche a disposizione, come testimonia l'immagine qui sopra dove si vede montato sul corpo della Sony Alfa 100 un 50mm f/1.4 Minolta, obiettivo di ben altra luminosità rispetto a quelli contenuti nel kit che abbiamo messo alla prova. La Sony è quindi una scelta molto azzeccata per chi si è costruito negli anni un parco ottiche Minolta, che di colpo guadagnano tutte lo stabilizzatore. Per gli appassionato Minolta più esigenti in realtà la scelta più azzeccata sarebbe quello di attendere ancora qualche mese, quando dovrebbero essere presentate due nuove reflex digitali di casa Sony, tra cui un corpo macchina di chiara ispirazione professionale.
Il kit da noi recensito ha un prezzo sul mercato che attualmente si attesta sui 900 euro, che scendono a 700 per il kit dotato solo dell'obiettivo 18-70mm e ulteriormente a 650 euro per solo il corpo macchina. Ormai con meno di mille euro un fotoamatore può dotarsi di un corredo più che dignitoso; questo ha portato a un differente approccio nel mondo delle compatte prosumer, che ultimamente hanno visto un abbassamento delle caratteristiche per non andare ad intralciare troppo il segmento delle reflex amatoriali.
Particolare che lascia l'amaro in bocca è l'autofocus, che con gli obiettivi in dotazione al kit viene facilmente messo in difficoltà appena le condizioni della luce si allontanano dall'ideale. Inoltre la messa la messa a fuoco risulta lenta e, spesso, ci si ritrova, dopo qualche secondo in cui l'autofocus tenta di mettere a fuoco il soggetto, a scattare con quest'ultimo fuori dalla zona nitida. Rende bene l'idea la foto qui sopra, scattata a 300mm di focale, con apertura f/5.6 (la massima concessa dall'obiettivo a quella focale) a 400 ISO.