L'attenzione del pubblico più appassionato è stata tutta calamitata dalla mastodontica EOS 1Ds Mark III, un vero e proprio oggetto dei desideri di chiunque abbia un minimo di dimestichezza con il mezzo fotografico con tecnologia reflex. Interrogato sul possibile mercato della D1s Mark III, il personale Canon ha chiaramente indicato come sia lo studio fotografico la collocazione ideale dell'ultima nata, direttamente in concorrenza con i modelli a medio formato, ben più costosi.
Ecco dunque giustificate sia le dimensioni, sia la risoluzione da record di ben 21,1 Megapixel full-frame CMOS, così come le funzionalità LiveView di anteprima sul monitor con possibilità di messa a fuoco esclusivamente manuale. Una macchina pensata soprattutto per le riprese in studio dunque, in grado di offrire un'alternativa credibile ai costosissimi dorsi digitali presenti in commercio, con il valore aggiunto che sempre di una reflex digitale di tratta, con tutti i vantaggi in termini di obiettivi ed accessori disponibili.
EOS 40D
Ben più interessante per i comuni mortali risulta il modello EOS 40D, destinato a sostituire l'ottima 30D in commercio fino ad oggi. Canon crede molto in questo modello, che sarà sicuramente oggetto di interesse da parte degli utenti ora in possesso dei modelli 300D e 350D che sognano qualcosa in più. Completamente nuovo il sensore da 10,1 Megapixel CMOS, sempre in formato APS-C, così come di nuova concezione risulta il pentaprisma, ora in grado di coprire il 100% della scena pagando un ingombro in altezza di circa 3 millimetri superiore rispetto al modello vecchio. Da notare come il pentaprisma sia il medesimo utilizzato sulla 1Ds Mark III.
Integrata, anche in questo caso, la funzionalità LiveView, sebbene in modo differente rispetto alla Canon D1s mark III. Sulla EOS 40D è infatti possibile operare la messa a fuoco automatica direttamente attraverso il LiveView, mente invece il modello EOS 1Ds mark III permette, in questa modalità, la sola messa a fuoco manuale. La EOS 40D infatti provvede ad abbassare lo specchio per pochi istanti, in modo tale che l'immagine possa essere analizzata dal sistema di autofocus, il quale provvederà ad eseguire la messa a fuoco stessa; al termine di questa operazione lo specchio viene nuovamente alzato in modo tale che sul display appaia l'immagine correttamente a fuoco.