Alcuni degli errori più comuni sono quelli di lasciare troppi spazi vuoti all’interno del fotogramma o di non tenere conto delle linee geometriche sia del soggetto che, più spesso, dello sfondo; un ottimo esercizio per evitare questi inconvenienti e fare pratica sulla regola dei terzi e sulla regola della diagonale.La regola dei terzi divide il fotogramma in nove rettangolini, tre sezioni per la base e tre sezioni per l’altezza.
Val SanValentino - Canon eos 20D Tokina 80 mm; 1/400 @ F16 ISO 400
In questa foto scattata nel Parco dell’Adamello Brenta la regola dei terzi si legge in orizzontale: il terzo più basso nel fotogramma è occupato dagli ultimi ciuffi d’erba e dalla morena in ombra, il terzo centrale è riempito dalla montagna mentre il terzo superiore è riservato al cielo. La lettura in verticale vede il terzo di sinistra completamente occupato, in alto dalla nuvola e al centro ed in basso dalla montagna, il terzo centrale lascia spazio ad una porzione di cielo mentre il terzo di destra si apre seguendo il profilo della montagna e lasciando ancora più cielo in maniera da dare respiro all’immagine.Bisogna cercare di dividere in piani l’immagine, ogni piano ne occuperà appunto un terzo; tenete presente che avete a disposizione nove sottospazi in cui posizionare liberamente gli elementi compositivi dell’immagine.La regola della diagonale segue lo stesso principio ma dividendo il fotogramma in due triangoli, uno sopra e l’altro sotto la diagonale.
Alpone, ValDumentina - Canon eos 20D Sigma 18 mm. 1/125 @ F10 ISO100
In questa foto la divisione è estremamente semplice, terra nel triangolo in basso, cielo nel triangolo in alto.I paesaggi sono di consueto il primo tema che si affronta nel fare fotografia, per prima cosa perché sono lì, non si muovono! Si ha tutto il tempo di riflettere con calma e meditare lo scatto, si potrebbe ingenuamente dire che sono facili; in secondo luogo perché la natura offre esplicitamente all’occhio del fotografo le basi compositive di cui ha bisogno. Basta guardare un qualsiasi paesaggio per riconoscere immediatamente quali elementi si riferiscono al primo piano, quali al secondo e quali allo sfondo; proprio abituandosi a fare questo esercizio si allena l’occhio a creare inquadrature, sarà così facile trasporre questa tecnica da un soggetto statico come il paesaggio a soggetti dinamici che in una manciata di secondi vi lasciano appena il tempo di imbracciare la macchina, esporre e scattare. La foto seguente ne è un esempio.
Lucertola, ValGrande – Canon eos 20D Sigma 200 mm. 1/125 @ F 7,1 ISO 100
Le regole dei terzi e della diagonale sono sempre valide, qualunque sia il soggetto della vostra foto.