La numerazione dei diaframmi è singolare ed è espressa in valori f, ovvero frazioni della lunghezza focale dell’obiettivo che esprimono il diametro del foro attraverso cui passa la luce: un valore f=1,4 su un obiettivo da 50 mm equivale ad un foro del diametro di 50/1,4=35,7 mm, rappresenta un diaframma aperto; mentre un valore f=22 equivale ad un foro del diametro di 2,27mm e rappresenta un diaframma chiuso; ogni obiettivo avrà il suo specifico range di valori f caratterizzati dall’apertura massima, indice della massima luminosità raggiungibile dall’obbiettivo, e dall’apertura minima.
A parità di illuminazione e sensibilità esistono diverse combinazioni delle
coppie tempo-diaframma che possono esporre correttamente la stessa scena, un
trucco molto semplice da ricordare è la regola del 16: supponendo di essere in
condizione di luce pari ad una giornata di pieno sole, si esporrà correttamente
utilizzando il diaframma f-16 ed il tempo pari all’inverso della sensibilità
della pellicola/sensore. Ad esempio se utilizzo 100 ISO di sensibilità il suo
inverso è 1/100, il valore di tempo standard che più gli si avvicina è 1/125 di
secondo, la coppia tempo-diaframma corretta è 1/125 a f-16. A partire da questo
valore si può costruire la tabella delle coppie equivalenti ricordando che: il
diaframma esprime il diametro del foro equivalente attraversato dalla luce, ciò
significa che la superficie attraversata dalla luce è pari a pigreco*((Focale/diaframma)/2)
Coppie tempo-diaframma a diversi ISO in pieno sole | ||||
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50 ISO |
1/30 f-22 |
1/60 f-16 |
1/125 f-8 |
1/200 f-4 |
100 ISO |
1/60 f-22 |
1/125 f-16 |
1/200 f-8 |
1/400 f-4 |
400 ISO |
1/200 f-22 |
1/400 f-16 |
1/800 f-8 |
1/1600 f-4 |
Se le condizioni di luce cambiano, anche le coppie tempo-diaframma si modificheranno facendo entrare più o meno luce a seconda delle necessità; Ogni volta che modifichiamo il tempo oppure il diaframma in maniera da dimezzare o raddoppiare la quantità di luce che entra nella fotocamera si dice che si è effettuato un salto di uno stop: ad esempio se l'esposizione iniziale è 1/125;f-16 si può sottoesporre di uno stop portandosi a 1/200;f-16 oppure sovresporre di uno stop portandosi a 1/60;f-16. Lo stesso discorso vale per i diaframmi: mantenendo il tempo ad 1/125 si sottoespone di uno stop diaframmando ad f-22 oppure si sovrespone di uno stop diaframmando ad f-11 (vedi primo set di foto). I salti di diaframma che permettono di eseguire salti di uno stop l’uno dall’altro sono: 1,4 - 2 - 2,8 – 4 – 5,6 – 8 – 11 – 16 – 22 – 32 ecc.
Ma allora, se esistono più coppie tempo-diaframma che espongono correttamente la stessa scena, quale è la scelta migliore? La scelta migliore è funzione dell’effetto creativo che si vuole ottenere, se si vuole congelare l’azione di una partita di tennis si sceglieranno tempi di scatto brevissimi, dell’ordine di 1/500 o 1/1000; se al contrario si vuole rendere il dinamismo di un azione o trasmettere il movimento si opterà per tempi di scatto lunghi, sotto 1/30.
Anche i diaframmi permettono di isolare il soggetto dallo sfondo (che risulta fuori fuoco) se si utilizzano piccoli valori f, o al contrario mantenere nitidi tutti i piani dell’immagine usando grandi valori f. La scelta è quindi da effettuarsi sulla base del soggetto.