Nella prima parte del tutorial riguardante l'esposizione si è accennato come l'uso consapevole di tempi e diaframmi sia il primo passo nell'interpretare personalmente lo scatto, una volta acquisita dimestichezza nel produrre un'esposizione corretta è proprio la scelta opportuna della coppia tempo-diaframma che trasforma una foto da leggibile ad interessante. Riprendendo brevemente quanto detto riguardo ai tempi di scatto si può affermare che a 100 iso, con uno zoom standard (18-55;18-85 mm) i tempi di sicurezza sono quelli più brevi di 1/125; ciò consente di ottenere foto nitide nelle riprese di paesaggio, natura morta e ritratto.
Nel momento in cui il soggetto e la fotocamera hanno un'elevata velocità relativa entra in gioco il fattore mosso. Il tempo di scatto da utilizzare sarà funzione dell'effetto desiderato: si vuole mantenere nitidezza e congelare l'azione? Oppure si vuole restituire dinamismo, frenesia, velocità? Se si opta per la prima scelta i tempi di scatto dovranno essere tanto brevi quanto più il movimento relativo è accentuato: una persona che cammina si può bloccare a 1/125, due bambini che si lanciano una palla possono essere congelati da 1/250 ma la palla probabilmente sarà nitida solo a partire da 1/500. Così, una gara ciclistica od un'automobile in marcia lungo la strada potranno richiedere 1/1000, va considerato infatti, anche come si muove il soggetto rispetto alla fotocamera: gli sta andando incontro oppure attraversa la perpendicolare al piano focale? Nel secondo caso il rischio di mosso sarà più elevato.
Se si opta per la seconda scelta saranno i tempi lunghi a fare da padroni: 1/30 ad una partita di calcio, 1/15 ad un balletto o in mezzo al traffico dell'ora di punta, qualche minuto nella ripresa di un cielo stellato. Sperimentare con i tempi lunghi è decisamente stimolante e ci si può accorgere che gli effetti migliori li si ottengono con gli intervalli di esposizione più spinti.
Spiaggia di Acireale, 4 sec @f-22 ISO-100: l'esposizione di alcuni secondi ha reso l'effetto seta delle onde
Tyto Alba, esercizi di falconeria, 1/200 @f-8 ISO-800: il tempo di scatto è bastato a bloccare il corpo del barbagianni ma non quello delle ali
Il secondo parametro a disposizione del fotografo sono i diaframmi, li si è paragonati ad un rubinetto: diaframmi aperti lasciano passare tanta luce, diaframmi chiusi ne lasciano passare poca; la loro funzione principale è regolare la profondità di campo, ovvero l'ampiezza della zona nitida davanti e dietro il piano di messa a fuoco.