Anche all’aperto il flash può essere di grande aiuto, ad esempio per ammorbidire le ombre che il sole crea sul viso oppure quando è utile contrastare il soggetto staccandolo dallo sfondo. Quando il sole è molto forte e le ombre profonde e marcate si utilizza la tecnica del fill-in, o flash di riempimento: la necessità sarà quella di poter lavorare con tempi molto brevi, spesso inferiori a quello di synchro-flash per esporre correttamente lo sfondo ma nel contempo riempire le ombre profonde che si formano nelle orbite oculari, sotto gli zigomi ed il collo. Si effettua impostando il flash in high-synch, alta-sincronizzazione e si compensa di -1 stop l’esposizione flash in maniera da ottenere un rapporto più naturale tra la luce ambiente e quella artificiale.
Solo luce ambiente
Flash compensato a -1 stop, il fill-in ha schiarito le ombre del viso
Se si dispone di un flash automatico dedicato, solitamente l’esposizione del soggetto è buona e ben integrata con la luce ambiente. L’opzione fill-in è spesso attiva già come impostazione di fabbrica. Può anche capitare che l’automatismo del vostro flash giochi un po’ al rialzo prendendo il sopravvento sulla luce ambiente; questo non è sempre bello da vedere, in quanto la foto assume le sembianze di un fotomontaggio. Qui entra in gioco l’arte del fotografo.
Si può modulare la luce del flash in due maniere: modificando la direzione e diffusione della luce oppure compensando l’esposizione flash. Altra soluzione anche se meno versatile è quella di ridurre la potenza equivalente del flash se questo lo permette, altrimenti la compensazione dell’esposizione andrà fatta direttamente dalla fotocamera giocando sui calcoli che legano diaframmi, distanza e NG, si effettua cioè una compensazione in manuale.
Quando invece i contrasti sono lievi e la luce ambiente è molto diffusa si può aumentare la forza del soggetto attraverso il lampo di schiarita: questa tecnica consiste nel direzionare la testa del flash verso l’alto ed estrarre il diffusore a scomparsa oppure il pannellino riflettente, se il flash ne è provvisto, lasciandolo perpendicolare alla lente del flash di modo che il lampo sparato verso il cielo venga parzialmente riflesso verso il soggetto dal diffusore o dal pannello. La quantità di luce riflessa è inferiore di quella generata dal flash di conseguenza il lampo di schiarita risulta utile per schiarire ombre leggere e per creare un punto luminoso negli occhi del soggetto, caratteristica che aiuta a concentrare l’attenzione dell’osservatore proprio sugli occhi.
Luca: 1/60 @ f/3,2 flash indiretto per lampo di schiarita
Lo stesso risultato lo si può ottenere direzionando il flash verso il soggetto ma ponendo attenzione a compensarne il lampo di -2 stop o più se necessario.
La sincronizzazione rapida, come accennato, permette di scattare con tempi più brevi del synchro-flash. Questo è possibile grazie allo sparo ripetuto del flash ad una frequenza che solitamente si aggira intorno alle decine di KHz, la durata delle batterie ne risente pesantemente. Oltre ad essere utilizzata per il fill-in, è interessante notare che questa impostazione permette di congelare movimenti molto rapidi, come una goccia d’acqua che cade e si rompe in mille goccioline od il momento in cui un palloncino scoppia. Le possibilità creative sono tantissime! Si immaginino solo le possibilità per la fotografia sportiva e di azione.
In questa foto dal titolo “Fuga dai paparazzi”, il soggetto è stato illuminato tramite tecnica high synch utilizzando tre flash wireless disposti intorno al soggetto; I parametri di scatto sono: 1/1250 @ f/2,8 ben al di sotto del tempo di synchro flash e con il diaframma a tutta apertura.