I soggetti principali di un matrimonio sono gli sposi, è altresì vero che alla cerimonia non partecipano solo loro e che passato un po’ di tempo da quel giorno unico è piacevole rivedere le persone che hanno condiviso con i coniugi quel momento. Da questa considerazione nasce l’attenzione che dovete porre nello scattare sia allo sposo ed alla sposa, sia l’attenzione che dovete avere nel cogliere i sorrisi e le lacrime degli invitati.
Il lavoro che vi aspetta è quindi duplice e vi impone di effettuare delle scelte tecniche che vi permettano di poter scattare tranquillamente da ogni punto del luogo in cui si celebrerà la cerimonia. Le riprese in chiesa sono da sempre quelle più problematiche a riguardo poiché l’ambiente è molto ampio e spesso è scarsamente illuminato.Effettuare un sopralluogo aiuta molto a migliorare la qualità finale della foto, fate qualche scatto di prova e chiedete al sacrestano di accendere le luci per voi qualche minuto.
Un accortezza da consigliare è quella di lavorare sempre con il flash a slitta attivo: questa non è una regola ferrea ma vi permetterà di fotografare con sensibilità non superiori agli 800 ISO, potrete essere sicuri di ottenere un esposizione uniforme del primo piano, aspetto fondamentale poiché la maggior parte delle riprese saranno dei ritratti o delle scene di gruppo e non potete permettervi di perdere uno scatto perché affetto da micromosso o perché la grana dei mezzitoni è talmente elevata da perdere definizione. La soluzione ideale è quella di ricreare una illuminazione uniforme in tutto l’ambiente, questo potete farlo aggiungendo dei punti luce ai lati dell’altare rivolti verso l’assemblea, oppure ai lati della navata al centro della chiesa.
Mascherate adeguatamente cavalletti e stativi se possibile dietro a colonne
od all’interno di disimpegni dei muri. Questa tecnica impone di avere a
disposizione almeno due flash da utilizzare off-camera equipaggiati delle
relative servocellule o comandi radio. Gli illuminatori esterni lavoreranno in
manuale a meno che non facciano parte di un sistema wireless dedicato, di
conseguenza, affinché l’esposizione risulti corretta è bene impostare la
fotocamera in manuale ed individuare la coppia tempo-diaframma di riferimento;
il flash a slitta potrà tranquillamente lavorare in e-ttl II oppure in ttl
poiché la sua funzione è oramai ridotta a colpo di schiarita per il primo piano.
La contropartita di questa tecnica è rappresentata in primo luogo
dall’investimento che dovrete effettuare a livello di flash, servocellule/radiocomandi
e stativi; inoltre dovrete lavorare in postproduzione per eliminare gli spot
luminosi dei punti luce che troverete nel fotogramma.
Preso atto che non tutti possono permettersi di approntare un illuminazione
esterna di questo tipo la soluzione alternativa a basso costo è quella di
costruirsi un diffusore molto ampio da montare sulla testa del flash a slitta.
Tutte le volte che vorrete allargare l’inquadratura vi basterà impostare il
flash in manuale sincronizzato sulla seconda tendina e potrete scattare
tranquillamente ad 1/30 di secondo giocando con il diaframma per ottenere
l’esposizione corretta. Unire la tecnica dello slow-synch con un diffusore sulla
testa del flash vi permetterà di produrre una luce morbida e distribuita ma allo
stesso tempo abbastanza intensa da raggiungere il fondo della chiesa. Qui sotto trovate un piccolo tutorial che mostra i passi per costruire in casa un diffusore flash.
Ecco alcuni scatti che sottolineano quanto possa cambiare la scena utilizzando la tecnica sopraccitata.
Tutte le foto di esempio sono state scattate a 800 ISO:
1. la prima foto di sinistra riporta un esposizione Program in luce ambiente, è
la fotocamera ad impostare i parametri di scatto che in questo caso sono 1/25 s
@f/2,8.
2. La foto di destra è eseguita sempre in Program ma con il flash attivo e
montato a slitta, senza diffusore: i parametri di scatto salgono a 1/125 s
@f/5,6; notate come l’ambiente sia subito in ombra bruciata.
3. Ora nella foto di sinistra la fotocamera lavora in manuale ad 1/30 s @f/2,8
mentre il flash lavora in automatismo E-ttl sincronizzato sulla seconda tendina:
la situazione è migliorata nettamente rispetto al caso 1 ma le panche in fondo
sono ancora in ombra.
4. La foto di sinistra è stata scattata con la fotocamera in manuale ad 1/30 s
@f/2,8 ed il flash con il diffusore montato, anche il flash lavora in manuale a
piena potenza, addirittura sono visibili gli avvisi appesi sul muro di fondo.
La differenza è evidente. Come al solito non è tutto positivo ed anche questa tecnica ha le sue limitazioni, prima fra tutte il rischio di pelare le alte luci del primo piano, nel caso 4 il primissimo piano è salvo ma la zona centrale della quarta e quinta panca è bruciata. Con un minimo di esperienza si riesce ad evitare questo inconveniente, per chi invece legge questa guida ora e la prossima domenica dovrà concludere una cerimonia il consiglio è quello iniziale: sopralluogo e scatti di prova! Il flash non deve lavorare necessariamente a piena potenza e la parabola orientabile aiuta a direzionare il fascio luminoso quindi regolate le impostazioni macchina di conseguenza. Un altro inconveniente è che la luce flash ha una temperatura colore intorno ai 6000°-6500° K ed una tonalità neutra od al massimo azzurra, ovvero tutto il contrario della temperatura colore che troviamo all’interno di una chiesa: notate subito dalla foto 4 che tutte le tonalità sono state annullate restituendo una foto piatta dalle tonalità fredde, in postproduzione potrete sistemare questo problema riportando l’atmosfera della foto ad un livello accettabile.
Aggiustando la temperatura colore e la tonalità si ripristina il giusto punto di bianco e l’atmosfera altrimenti appiattita dallo sparo del flash
Ogni cerimonia è caratterizzata da momenti cruciali, se non siete pratici di determinati usi, investite del tempo nell’assistervi anticipatamente e prendete nota di cosa succede e di dove si svolge, valutate se esistono dei momenti delicati in cui sarebbe opportuno non scattare. Sempre prima del giorno della cerimonia avrete avuto l’accortezza di informarvi di tutti i dettagli che riguardano, posti ed orari, invitati e particolari richieste del committente ed avrete individuato un familiare che sarà a vostra disposizione per indicarvi i gruppi familiari ed i parenti più prossimi.
A seconda della sensibilità degli sposi vi potrebbe essere richiesto di sviluppare le foto come reportage, senza scatti posati, oppure seguire l’iter classico che prevede: le foto a casa della sposa, le foto a casa dello sposo, l’entrata in chiesa della sposa accompagnata dal padre, panoramica degli invitati e ritratti dei testimoni e genitori degli sposi, comunione, scambio degli anelli, benedizione, foto conclusive delle firme, posa con le famiglie di lui e di lei ed uscita dalla chiesa.