E’ naturale che dopo i primi timidi approcci, ogni fotoamatore più o meno navigato, voglia confrontarsi con un lavoro assegnatogli dall’esterno: un amico che si sposa, il collega che vi chiede di eseguire un reportage della manifestazione che ha organizzato in paese con l’associazione di cui è presidente o addirittura il giornalista che nota il vostro stile e vi propone una collaborazione per sviluppare il suo prossimo articolo.
Una buona dose critica serve sempre per valutare se sarete in grado o meno di soddisfare le esigenze del vostro committente, specificate sempre che non siete dei professionisti (anche se esistono dozzine di fotoamatori che la sanno ben più lunga di cadetti del mestiere di mediocre qualità) e mostrate le vostre foto; interrogate chi vi propone la collaborazione: il vostro stile è quello cercato? Se la risposta è negativa, siete in grado di adattare il vostro modo di scattare all’esigenza del committente? D’altra parte chi vi chiede i vostri servigi lo fa perché affascinato dalle vostre immagini, è importante però tenere bene a mente che in determinate situazioni il margine d’errore è molto basso: il matrimonio, ad esempio, è un evento unico che se perso o mal fatto lascerà sempre l’amaro in bocca alle persone che riponevano in voi la loro fiducia.
Non è necessario essere il “fotografo ufficiale” per scattare durante un evento
particolare, lo avrete notato in più di un occasione, quello che cambia è la
professionalità. Nel momento in cui il vostro compito è documentare l’evento ed
avete l’autorizzazione per farlo dovrete sapervi muovere con discrezione e
sicurezza: con gentilezza dovrete a volte posizionare le persone nel modo
migliore oppure chiedere garbatamente ad altri di andarsene. Non abbiate timore
nel gestire la situazione per quel attimo che compete il vostro scatto. Sempre
se autorizzati, riuscirete ad accedere a luoghi e posizioni privilegiati per
sfruttare il migliore punto di ripresa. Nelle cerimonie in chiesa capita spesso
di dover occupare la visuale dell’assemblea ponendosi proprio al centro della
navata, nonostante l’imbarazzo che potrebbe suscitare in voi, fatelo se ritenete
che sia l’angolatura migliore per il vostro scatto. Tutto ciò non deve però
montarvi la testa e trasformare la vostra presenza in un disturbo ossessivo!!
Come è già stato ribadito più volte, la foto inizia ad esistere molto tempo
prima dello scatto, nel caso di un lavoro assegnato, coincide con la vostra
concentrazione e la preparazione dell’evento qualche giorno prima. Seguite la
regola delle quattro W: What, Who, Where, When:
What – COSA: Cosa vi preparate a fotografare? Un concerto, un balletto, una festa all’aperto, la cena sociale degli “Amici dell’obiettivo macro”? Ragionate sul tipo di materiale che vi sarà utile: ambienti stretti e scene di gruppo vi obbligano ad un obiettivo grandangolare, il concerto del gruppo rock emergente magari richiede anche un medio tele ma vi permette di lasciare a casa flash e relative batterie, il balletto classico vi costringerà ad optare per un sostegno come un monopiede od un tripiede, ecc., ecc. E’ inutile riempire la borsa con chili e chili di materiale che sapete già non verrà utilizzato.
Who – CHI: Chi fotografate? Se sono gli ospiti del centro anziani avrete bisogno della delibera del direttore, così come del consenso dei genitori dei compagni di vostro figlio mentre giocano al parchetto comunale. E’ una modella professionista, avete pensato a quali pose dovrà assumere per restituirvi l’effetto voluto? Testato luci e pannelli? E’ una modella non professionista, avrà bisogno di un po’ di tempo per raccontarsi e sciogliersi di fronte all’obiettivo e voi dovrete essere il più chiari possibili nello spiegarle cosa volete ottenere con il suo aiuto. Dovete fare un reportage di una manifestazione pubblica, documentatevi anticipatamente: da chi è organizzata, quali temi tratta, quali saranno i relatori e gli esperti di spicco; dovrete saperli riconoscere per immortalarli.
Where – DOVE: In che luogo sarete? All’aperto oppure in interno? Farà freddo o caldo? Ci sarà umidità oppure polvere? L’illuminazione è mista od uniforme, ragionate sulla base dell’esperienza se potrà ingannare il bilanciamento del bianco della fotocamera. Se vi è possibile fate un sopralluogo per rendervi conto degli spazi e delle posizioni migliori per le riprese. Non dimenticate l’abbigliamento adatto, il 400 mm stabilizzato non vi servirà a nulla se non riuscite a stare fermi per le ore di attesa al freddo.
When – QUANDO: in quale orario si svolgeranno le riprese? Ci sarà luce? Da
quale parte arriverà? Tenetene conto quando fate il sopralluogo, fare un
controllo la mattina, quando l’evento si svolgerà il tardo pomeriggio potrebbe
riservarvi brutte sorprese! Se non siete sicuri del risultato fate qualche
scatto di prova. Valutate se è il caso di illuminare in artificiale e con quanti
punti luce.
Volendo riassumere ci si dovrebbe chiedere cosa si fotografa, a quale scopo ed
in quali condizioni ci troveremo; le scelte tecniche in fatto di lenti, flash e
corpi macchina verranno da sé. Vediamo ora di analizzare quattro situazioni
tipiche come possono essere il matrimonio, il concerto, la manifestazione e
l’interpretazione di un tema.