Nella guida riguardante il workflow di post produzione raw si è accennato al fatto che una buona cura della fase di scatto e piccoli accorgimenti nello sviluppo in camera chiara possono evitare ulteriore ritocchi. Non sempre si riesce ad ottenere lo scatto ideale ed ancora più spesso ottime inquadrature sono sminuite da sporco sul sensore, oggetti di disturbo all’interno della scena o semplicemente non hanno il giusto grado di qualità che ci si aspetta. La fase di lavorazione con un programma di editing diventa essenziale per cambiare volto alla fotografia.
Nella prima parte di questa guida si utilizzeranno Photoshop Elements e Photoshop CS come strumenti per effettuare il workflow di post produzione jpeg, nella seconda parte si approfondirà l’utilizzo di alcuni trucchi e l’utilizzo di particolari strumenti della suite CS. Photoshop CS è uno strumento veramente potente del quale si sfrutta una piccolissima parte, il fratello minore Elements risulta altresì completo per le esigenze di ogni fotografo ed in più ha il vantaggio di poter essere accessibile a tutte le tasche. D’altra parte se si necessità di una completa gestione del colore e di strumenti particolari Photoshop CS è certamente la scelta di riferimento.
Aver parlato di gestione del colore senza impostare correttamente il programma di editing vanificherebbe il discorso fatto: la prima operazione da effettuare è quella di impostare la “Gestione Colore” su RGB in Elements e su Adobe RGB 1998 su CS, verificate anche le scelte riguardanti gli intenti e se la vostra filiera di stampa è testata positivamente scegliete l’intento percettivo.
Le impostazioni colore di Photoshop CS
Lo sviluppo in camera chiara prevede l’utilizzo finale della foto principalmente in tre ambiti comuni un po’ a tutti: la stampa, il web, l’archivio; questo comporta che ogni ambito necessiterà di determinate regolazioni della stessa foto. La lavorazione jpeg è degradante per l’immagine, più volte viene trattata, peggiore sarà la qualità alla fine di ogni passaggio con la conseguente perdita di informazione in modo irreversibile; da questa considerazione dipende la scelta di sviluppare un archivio in formato psd oppure tiff, di modo che la stessa foto venga trattata con operazioni non degradanti sull’originale, oppure utilizzare un formato più leggero e semplice da utilizzare come il jpeg avendo cura di osservare alcune attenzioni per snellire il lavoro ed avere a disposizione un archivio utile sia all’ambito stampa che a quello web.
Semplificando al massimo il concetto, il workflow che vi viene proposto in questa guida ha l’obiettivo di sviluppare un archivio jpeg in alta risoluzione ottimizzato per il profilo Adobe RGB 1998, ed un archivio web in bassa risoluzione ottimizzato per il profilo sRGB. Se avete effettuato un buon proofing di schermo, scanner, stampante, ecc. le foto sviluppate in Adobe RGB1998 saranno già pronte per poter essere stampate a meno di una rapida regolazione di saturazione. Per ogni domanda attinente al proofing vi rimandiamo alla guida “Color Management e Workflow di post produzione raw”.