Le caratteristiche salienti che contraddistinguono questa reflex digitale
sono principalmente quattro:
1. il sensore CCD APS-C (23,5x15,7 mm) da 14,2 Mpixel;
2. Il processore Bionz;
3. l’innovativo sistema Quick Af live view, che ne fa il più veloce attualmente
sul mercato;
4. Il sistema di riduzione delle vibrazioni Super Steady Shot che permette di
guadagnare fino a 3,5 stop;
Il sensore ha in effetti una risoluzione di 14,9 Mpixel nominali e di 14,2 effettivi, forse un po’ esagerati per un formato APS-C anche se gestiti dall’ottimo processore Bionz. D’altra parte chi ha bisogno di ottenere il massimo dalle operazioni di crop non rimarrà deluso a patto di lavorare a basse sensibilità: di seguito un immagine a piena risoluzione scattata in jpeg ed un suo ritaglio 1:1.
Il sensore è coperto dal filtro Bayer RGB che incorpora un trattamento antistatico per evitare l’accumulo di polvere: questa accortezza è una delle due scelte progettuali volte a mantenere pulito il CCD. La capacità di scuotere con delle microvibrazioni l’intero sistema filtro-ccd completa la modalità di cleaning.
Il processore Bionz che equipaggia la alpha-350 è la derivazione del modello
lanciato da Sony sulla ammiraglia alpha-700 anche se, voci di corridoio dicono
che la qualità sia inferiore: è in grado di gestire i 14,2 Mpixel del ccd
attraverso un flusso dati 14 bit generando immagini delle dimensioni di
4592x3056 pixel.
Salvando le immagini in formato jpeg è possibile sfruttare pienamente le
potenzialità del processore scattando in modalità continua fino ad esaurire la
scheda di memoria. Scegliendo di salvare in formato raw il buffer si esaurisce
dopo 4 immagini mentre salvando in Raw+Jpeg il limite scende a 3 immagini. La
velocità di raffica si attesta a 2,5 fotogrammi al secondo in modalità mirino e
2 fotogrammi al secondo in modalità live view anche se rallenta leggermente per
le raffiche multiple.
Vero fiore all’occhiello di questa piccola reflex è il sistema Quick AF Live View, attualmente il più veloce Live View presente sul mercato. Per combinare la praticità del mirino digitale con la velocità dell’autofocus reflex, i progettisti di Sony hanno ridisegnato la meccanica aggiungendo uno specchio basculante a livello del pentaprisma: durante il live view, l’immagine non viene letta direttamente dal sensore CCD ma da un rilevatore OTF a livello del pentaprisma. Così facendo il modulo AF è in grado di lavorare senza problemi poiché non vi è sollevamento dello specchio principale. La luce passa dall’obiettivo allo specchio principale che la riflette verso lo specchio basculante, variando la posizione di quest’ultimo si può deviare il fascio luminoso verso il mirino oppure verso il sensore OTF del live view che provvederà a presentare a schermo l’immagine corrispondente. Al momento dello scatto lo specchio principale si solleva lasciando impressionare il sensore CCD.
Lo specchio basculante deflette verso il mirino
Lo specchio basculante si solleva e deflette alla cellula OTF del live view
Il sistema Super Steady Shot consiste nel montare il sensore CCD su di uno scheletro capace di assorbire attivamente le vibrazioni per mezzo di microattuatori meccanici; il grande vantaggio di questa configurazione risiede nel fatto di avere a disposizione lo stabilizzatore direttamente in macchina, in questo modo, qualsiasi ottica venga montata, compreso il vecchio Zeiss F/1,2 risulterà stabilizzata. Per di più il Super Steady Shot di Sony lascia decisamente soddisfatti permettendo di guadagnare addirittura 3,5 stop, a tutto vantaggio della qualità d’immagine.