Tutte e tre le fotocamere integrano sistemi di ampliamento della gamma dinamica, volti a recuperare, lavorando a a livello software sulle immagini riprese dal sensore, dettagli dalle ombre troppo chiuse senza bruciare le alte luci.
Nella Casio la funzionalità è impostabile già nella fase di scatto, mentre sulle altre due macchine è necessario applicare l'apposita funzione in post-produzione. Sembra che i tre produttori abbiano scelto vie diverse per fornire ai propri utenti l'ampliamento della gamma dinamica.
Nel caso di Olympus sembra intervenire un'amplificazione del segnale, in grado di recuperare alcuni particolari dalle ombre, anche se a scapito di una leggera pelatura delle alte luci e un aumento di rumore sui mezzitoni, come nel caso degli alberi sullo sfondo. La Nikon pare invece lavorare sulla brillantezza, facendo emergere molti particolari dalle ombre, andando però a saturare troppo i colori nei particolari in piena luce, come i fiori in primo piano. Ottimo invece il lavoro sul cespuglio, dove emergono particolari prima non distinguibili.
Espansione gamma dinamica OFF, ON livello 1, ON livello 2
La Casio lavorando d'anticipo cerca di crearsi delle impostazioni ideali per lavorare al meglio sui dettagli. Ad esempio, mentre la prima foto è stata scattata alla massima apertura di diaframma, con l'espansione della gamma dinamica attivata la macchina chiude il diaframma a f/7,9. In questo modo aumenta il tempo di scatto e probabilmente la Casio si concede più tempo per lavorare sulle zone d'ombra. In realtà il primo step di gamma dinamica sembra applicare una maschera di contrasto, come si può notare sui particolari come i fiori. Il secondo step invece lavora con più evidenza sull'amplificazione del segnale, esaltando però nel contempo anche il rumore cromatico, già leggermente presente sebbene la sensibilità sia quella minima.
Utilizzando la stessa foto è possibile fare una piccola analisi delle aberrazioni cromatiche e dei difetti che affliggono gli obiettivi alla focale minima. Quella con la focale equivalente più bassa, la Coolpix, è quella che mostra bande più intense di colore viola nei passaggi ad alto contrasto, che si notano vistosamente al 100% di ingrandimento. Evidente è anche il calo di nitidezza ai bordi, che nasconde parecchi dettagli dei rami in alto a sinistra. Simile il comportamento della Casio sul fronte del calo di nitidezza, mentre invece il comportamento è leggermente migliore per quanto riguarda le aberrazioni cromatiche: in questo caso appaiono bande violette e leggeri contorni verdi, ma al 100% di ingrandimento sono percepite come sfumature.
Per la Olympus, abbiamo dovuto prendere in esame un'altra foto per avere un confronto a tutta apertura. In questa foto il calo di nitidezza è avvertibile già a partire dalle zone periferiche ad alcuni centimetri dal bordo, difetto che si va a sommare alla nitidezza già normalmente non spinta. I passaggi ad alto contrasto, ai bordi, vedono comparire leggere bande di color porpora, anche in questo caso avvertibili al 100% come sfumature. Per confronto vi proponiamo anche la stessa foto scattata a tutta apertura con la Casio.
L'analisi del comportamento negli scatti ad alta sensibilità (1600 ISO) mette in evidenza i diversi approcci seguiti dai tre produttori; si può dire che ce n'è per tutti i gusti e ciascuno potrà trovare la macchina fotografica che opera in maniera più conforme alla propria filosofia. Da una parte troviamo la filosofia di Olympus che sembra ridurre al minimo l'intervento, dall'altra quella di Nikon, che invece interviene pesantemente sui dati registrati dal sensore.
Olympus µ 1010, Nikon S600, Casio EX-S10 alle
prese con 1600 ISO di sensibilità
Nel primo caso, infatti, l'immagine è affetta da una evidente grana e da cromatismi fantasma molto evidenti sui singoli pixel, pur mantenendo, nei limiti di quanto permesso dalla grana, la risoluzione nominale del sensore. La Nikon invece interviene pesantemente per eliminare grana e falsi colori, ma così facendo determina un evidente calo della nitidezza delle immagini. La Casio ha un comportamento che si pone a metà, con una grana abbastanza evidente (con grani più grandi della Olympus) ma senza eccessivi falsi colori, avvertibili solo come sfumature e non sui singoli pixel.
Sul lato della nitidezza, tenendo conto anche della focale più corta con cui è stata scattata la foto con la Nikon, le differenze sono evidenti nell'analisi del marchio della caffettiera, ancora leggibile nel caso della Olympus, intuibile sulla Casio, ridotto a una banda sfocata sulla Nikon. Come dicevamo in apertura di questo paragrafo nessuno degli approcci può essere considerato giusto o sbagliato, sta al fotografo scegliere la fotocamera con l'algoritmo di riduzione del rumore più vicino al risultato finale che punta a ottenere.