Abbiamo messo alla prova la Sony DSC-H50 in diverse situazioni d'uso, cercando di scovarne pregi e difetti. La prima cosa che salta all'occhio è l'elevata estensione focale dell'obiettivo, anche se spesso si sente la mancanza di capacità grandangolari più spinte. Spesso i 31mm equivalenti della focale minima rappresentano un limite nella fotografia architettonica o di panorami; anche nelle foto in interna bisogna tenere presente dell'angolo di campo inquadrabile dalla fotocamera.
Due particolari al 100% delle foto ottenibili alla massima focale
Diverso il discorso all'altro estremo dell'ottica, dove 465mm equivalenti sono un valore che comincia a mettere in seria difficoltà la mano ferma del fotografo. L'angolo di campo inquadrato fa invidia al corredo normale di una comune reflex e permette di avvicinarsi, in modo pienamente amatoriale, alla fotografia naturalistica anche senza dover acquistare costose attrezzature. In questi casi la luminosità dell'ottica, pari a f/4,5 alla focale massima, può venire in aiuto, ma è consigliabile almeno l'adozione di un cavalletto.
L'ottica pur essendo luminosa alla focale minima, con un valore di f/2,7, non presenta aberrazioni troppo evidenti. In questa foto di Piazza del Campo, è possibile apprezzare la buona nitidezza e luminosità ai bordi e la distorsione a barilotto, forse il difetto che maggiormente si fa notare in questo scatto. Una vera è propria piaga per questa fotocamera è invece il purple fringing che si manifesta già nei passaggi a medio contrasto, ma che nei passaggi ad alto contrasto diventa evidentissima già al 100% di ingrandimento.
Il purple fringing si evidenzia già al 100%
Qualche problema di troppo si evidenzia anche nelle situazioni di controsole; in questo frangente, oltre all'apparizione di lens flare negli scatti, l'utente vede i dispositivi di puntamento diventare inutilizzabili a causa della piena saturazione dell'immagine riprodotta in Live-View, che nel mirino e sul display appare come un'ampia campitura violacea.
Il bilanciamento del bianco lavora bene in automatico nelle situazioni normali, ma in caso di difficoltà, oltre ai valori preimpostati, è possibile utilizzare il campionamento del bianco direttamente sulla scena, puntando verso una superficie bianca o grigia. Questa funzionalità funziona abbastanza bene, ma in ogni caso la macchina fa fatica a compensare la dominante arancione delle luci dell'illuminazione urbana più calde.
I dati tecnici riportano, per quanto riguarda le capacità Macro, una distanza minima di messa a fuoco pari a 1 cm. Nella realtà abbiamo faticato un po' a scattare a questa distanza, provando a mettere alla prova sia la messa a fuoco manuale, sia il sistema autofocus. In ogni caso i risultati ottenibili sono buoni, anche considerando l'elevata escursione dell'obiettivo.
La modalità NightShot ha un limitato range d'uso; in pratica il sensore viene impostato in modo da catturare le lunghezze d'onda del vicino infrarosso, beneficiando di un apposito illuminatore, invisibile a occhio nudo, che getta un fascio di luce infrarossa sugli oggetti di fronte all'obiettivo. La portata del fascio è molto limitata e, di conseguenza, anche le possibilità di reale utilizzo di questa tecnologia.
La modalità NightShot, con illuminatore a infrarossi
Viste le ampie dimensioni del display forse si sarebbe potuto osare qualcosa di più dal punto di vista della risoluzione, 230.000 punti, infatti, a volte presentano con evidenza tutti i loro limiti. Inoltre, le immagini sul display e nel mirino, sia in fase di ripresa sia in quella di revisione degli scatti, posso trarre spesso in inganno, presentandosi in macchina con colori molto più saturi e luminosi di quanto invece siano in realtà.
Probabilmente questo è dovuto alla gestione che la fotocamera opera delle immagini in uscita, visto che ne beneficiano anche le foto inviate tramite l'uscita video composito a dispositivi di visualizzazione esterna (quali ad esempio la TV). Per visionare le immagini sulla televisione è utile la modalità presentazione, che fornisce una carrellata delle foto memorizzate in cartelle selezionabili dall'utente, con l'aggiunta di effetti visivi e musiche a scelta.