La Pentax K20 è una reflex che restituisce al tatto una sensazione di solidità, tra le molte funzioni abbiamo apprezzato la possibilità di personalizzare la gestione dei pulsanti di maggiore utilizzo senza perdersi in menù complicati. I file immagine sono molto puliti e la risoluzione di 14,6 Mp consente, quando necessario, di effettuare crop senza troppi pensieri. Corpo sigillato e mirino ampio anche se non eccessivamente luminoso vanno a favore di un sistema che purtoppo ha presentato alcune mancanze di regolazione esposimetrica: la tendenza della K20 ad esporre per le alte luci, consente di non bruciare i bianchi ma clippa velocemente le ombre e spesso bisogna lavorare con l'opzione D-Range attivata con il conseguente aumento di rumore.
Il rumore è contenuto fino a 1600 ISO ed a 3200 ISO è accettabile, in presenza di poca luce la qualità di ripresa a 6400 ISO crolla e gli algoritmi di contenimento del rumore non reggono il passo. Al contrario, se si evitano sottoesposizioni troppo accentuate il file prodotto è morbido e pulito. Altri punti a vantaggio di questa Pentax sono rappresentati dallo stabilizzatore di immagine che lavora sul sensore, il pixel mapping che consente di verificare la presenza di polvere proprio sull'elemento sensibile e la pulizia dello stesso.
Autofocus con matrice ad 11 punti e velocità di messa a fuoco lavorano egregiamente anche se l'obiettivo 18-55 DA SMC fornitoci in dotazione ci è sembrato troppo rumoroso. In conclusione la Pentax K20 è una reflex che riserva grandi soddisfazioni, chi arriva dal mondo della pellicola e vuole confrontarsi per la prima volta con il digitale di Pentax farà di certo un acquisto di cui non sarà pentito. Ci aspettiamo grandi cose per il futuro da questa casa che ha rinnovato per il 2009 gran parte del proprio parco ottiche e che si è presentata prepotentemente nel mercato DSLR con gli ultimi modelli, dalle grandi potenzialità ma forse ancora leggermente acerbi