Quello delle fotocamere bridge è stato il segmento più in forma dal PMA 2009 registrando interessanti novità, soprattutto in casa Pentax e Sony. La prima ha fatto il suo ingresso ufficiale nel mondo delle fotocamere compatte superzoom, la seconda ha alzato la posta proponendo un modello che non si pone al top nei numeri, ma che punta sulla sostanza e sulla qualità per ritagliarsi uno spazio nel cuore degli amatori.
Pentax per la sua prima uscita nel mondo bridge ha scelto di puntare su numeri paragonabili a quelli della concorrenza, in particolare per quello che concerne lo zoom ottico e la risoluzione del sensore. La Pentax X70 adotta infatti un obiettivo con zoom 24x (focale equivalente 26-624mm) e un sensore da 12 megapixel in formato 1/2.33”. L'elemento sensibile è montato su un supporto mobile in grado di offrire stabilizzazione ottica dell'immagine, tramite il sistema Shake Reduction SR.
Per evitare il mosso Pentax propone anche il sistema antivibrazioni digitale, che eleva la sensibilità ISO per permettere tempi di esposizione più corti. Il sistema conta su una sensibilità che si estende 50 e 6400 ISO, anche se i più alti valori di ISO sono raggiungibili solo alla risoluzione ridotta di 5 megapixel. Tra le funzionalità software troviamo il Face detection, capace di riconoscere fino a 32 volti in 0.03 secondi, con Smile Capture e Blink Detection.
Sony, per la sua Cyber-shot HX1, punta su un obiettivo con zoom 20x (focale equivalente 28-560mm) marchiato G e su un sensore CMOS da 9 megapixel della serie Exmor. Ricordiamo che il marchio G ha contraddistinto finora le ottiche del produttore nipponico di fascia medio alta e che anche il sensore Exmor è stato, in accoppiata al processore d'immagine Bionz, un'esclusiva del parco reflex di Sony. Per sottolineare la forza della sua proposta Sony ha equipaggiato la sua bridge con le sue tecnologie di punta, con funzionalità pensate per facilitare la fotografia degli utenti, soprattutto dei meno smaliziati.
Tra le funzioni che più hanno colpito il pubblico e gli addetti ai lavori troviamo i modi di scatto Handheld Twilight, Anti Motion Blur e Sweep Panorama. I primi due permettono di ottenere ottime foto in condizioni di bassa luce, combinando una raffica di 6 scatti ad alta velocità, scongiurando così il mosso ed evitando il rumore che solitamente emerge dalle lunghe esposizioni o dalle sensibilità ISO elevate.
Il secondo è pensato per gli amanti delle foto panoramiche. Niente più scatti multipli e complicati passaggi in post produzione: per ottenere un panorama è sufficiente premere il pulsante di scatto e effettuare una carrellata. La macchina scatta in sequenza fino a 100 foto e ne combina automaticamente le parti centrali per ottenere un panorama privo dei classici problemi di deformazione degli oggetti in primo piano che solitamente affliggono la tecnica classica degli scatti sovrapposti di circa un terzo.
I tre modi di scatto sfruttano una delle caratteristiche principali della Sony HX1, la capacità di scattare a raffica in piena risoluzione a 10 immagini al secondo. Anche in questo caso la Sony HX1 punta a distinguersi dalla massa con l'adozione di un otturatore meccanico, caratteristica solitamente sconosciuta in questo segmento di macchine fotografiche.
Interessante anche il comparto video, con la possibilità di registrare filmati in formato 1080/30p HD, ossia Full HD a trenta frame al secondo. Non mancano poi tecnologie come Intelligent Scene Recognition e Face Detection con Smile Shutter.
Anche Fujifilm ha messo in mostra una nuova bridge, molto più simile a una reflex in ingombri ed estetica rispetto alle proposte Pentax e Sony. Si tratta della FinePix S1500, una fotocamera basata su CCD 1/2,3" da 10 megapixel e ottica Fujinon con zoom 12x con focale equivalente 33-396 mm. Tra le altre caratteristiche stabilizzazione di immagine sul sensore, face detection, automatic scene recognition.
Più particolare la funzione Instant zoom, che consente di seguire un soggetto alla focale wide in modo da facilitarne l'inquadratura; al momento dello scatto sarà la fotocamera stessa a ad eseguire una zoomata digitale sul soggetto. Questo è possibile grazie anche al tracking del soggetto che rimane così a fuoco anche durante il movimento.