Sony è entrata a diritto tra le grandi case del mercato reflex, dopo il lancio di Sony alfa 700 e Sony alfa 900 sia gli amatori che i professionisti possono contare su corpi macchina che danno battaglia alle blasonate Nikon e Canon, da sempre ai vertici del settore. L'avvento del digitale ha spostato molto l'attenzione dei fotografi su quel mondo costituito da sensori, elettronica ed algoritmi digitali di conversione ed ottimizzazione dei segnali che fino a dieci anni fa erano preoccupazione e cruccio dei soli tecnici.
D'altra parte, se è pur vero che oggi elettronica e corpo macchina hanno un grande peso nella qualità finale dell'immagine, è altrettanto importante che il sistema di obiettivi che equipaggia la fotocamera non venga meno al ruolo primario che è quello di catturare ed indirizzare opportunamente la luce. Nitidezza, luminosità, resistenza del barilotto e struttura ottica che riduca e contenga le aberrazioni, sono elementi imprescindibili che anche il miglior sensore esistente potrà mai recuperare se persi in un vetro di scarsa qualità.
Da questa considerazione viene da sè il fatto che un fotografo non può e non deve basarsi unicamente sulla scelta del solo corpo macchina, ma di un intero sistema corpo-obiettivo che risponda alle proprie esigenze. Sony non è rimasta indietro in questo senso e vanta un parco ottiche al momento limitato, se escludiamo i vetri Minolta, ma di grande qualità. Abbiamo testato un teleobiettivo professionale quale il Sony 300 mm F/2,8 G SAL, accoppiato alla ammiraglia full frame Sony Alfa 900. Ne è risultato un sistema estremamente performante che trova il suo posto nella fascia dei professionisti.