Nel precedente paragrafo abbiamo illustrato le innovative modalità di ripresa che distinguono la Sony DSC HX1 dalle altre fotocamere Bridge superzoom presenti sul mercato. Delle funzionalità di successo vista la quantità di appassionati che quest'estate giravano con questo modello a tracolla. Uscita nelle vetrine ad aprile di quest'anno mantiene tutt'ora un prezzo stabile. Vediamo come si comporta la HX1 dal punto di vista della qualità di immagine e funzionalità d'uso.
La fotocamera cade bene in mano e nonostante sia una bridge, l'impugnatura e le forme del corpo ben si adattano ad una presa salda, complice il barilotto dell'obiettivo che permette di impugnare la macchina con due mani come fosse una reflex. Presa confidenza con i comandi ed il menu di gestione, le impostazioni automatiche restituiscono degli scatti correttamente esposti ma che reagiscono in maniera discutibile alle condizioni di controluce .
1/80 s @ F/4 ISO 125
Le alte luci vengono bruciate come è visibile nell'immagine sopra, una saturazione del sensore che non ci si aspetterebbe dall'Exmor. Situazione forse imputabile alla ridotta dimensione del CMOS rispetto a quello adottato sulle fotocamere reflex. La soluzione più immediata per evitare perdita di informazione nelle alte luci è una sottoesposizione volontaria, aspetto che penalizzerebbe le ombre. Per evitare che le ombre clippino velocemente sfruttiamo la funzione di ottimizzazione della gamma dinamica.
Il sistema Dynamic Range di Sony è sviluppato su tre livelli :
- Spento: non c'è recupero di dettaglio nelle ombre;
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D-R: recupero dei dettagli nelle ombre;
- D-R plus: recupero dei dettagli nelle ombre senza perdere le alte luci;
Per testarne l'efficienza abbiamo simulato in studio una differenza di 5 EV tra la zona d'ombra e la zona di luce, nella tabella sottostante osserviamo il risultato delle riprese effettuate in manuale con le stesse impostazioni di tempi, diaframmi e sensibilità; l'immagine cliccabile riporta in basso il proprio istogramma. L'ingrandimento della zona d'ombra è al 100%.
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Manuale DR off | Manuale DR | Manuale DR plus |
Il guadagno di informazione nelle ombre è elevato e si paga con un netto aumento del rumore man mano che viene raffinato il filtro DR, d'altra parte se non si necessita di crop spinti e si vuole stampare l'immagine a pieno formato, i forti contrasti vengono stemperati permettendo una migliore leggibilità. Sottolineiamo anche il taglio delle alte luci nell'istogramma, indice di una conservazione dei corrispettivi dati che si traduce in una minore bruciatura dei toni alti.
Non è azzardato pensare che l'algoritmo di ottimizzazione della gamma dinamica venga tenuto sempre attivo sulla posizione DR-plus dalla maggior parte degli utilizzatori, effettuiamo quindi una comparazione del contributo apportato dal filtro di riduzione del rumore tra le diverse intensità cui può lavorare. Il sistema Noise Reduction di Sony è regolabile anch'esso tra tre livelli: ridotto, standard, elevato.
DR-plus, NR-off | DR-plus, NR-standard | DR-plus, NR-elevato |
Ingrandimento al 100% di un particolare, ISO 800 DRO plus NR-standard
La grana più consistente ed i cromatismi rossi vengono ridotti in maniera considerevole, se la regolazione NR-standard permette di conservare buona parte dei dettagli, il valore NR-Elevato porta ad un impastamento di sfumature e piccoli particolari. Nella foto della donna indiana di spalle, scattata alla sensibilità di 800 ISO sono attivi il DRO-plus e NR-standard: l'esposizione generale della foto è buona e viene penalizzata da una leggera sottoesposizione che permette però di conservare piena leggibilità dei fiori illuminati sulla destra. L'ingrandimento al 100% mostra il livello di grana contenuto dal filtro anti rumore.
NR - | NR | NR + | |
125 ISO | |||
200 ISO | |||
400 ISO | |||
800 ISO | |||
1600 ISO | |||
3200 ISO |