In un uso amatoriale, come quello che ha caratterizzato il nostro viaggio in terra senegalese, sono principalmente quattro le funzionalità che tornano più utili del Garmin Oregon 400t: la visualizzazione della mappa e luogo dove ci si trova, la possibilità di tracciare i propri spostamente per ricostruire il viaggio a posteriori e la possibilità di impostare a casa sul PC itinerari da seguire con lo strumento dei waypoint e la freccia direzionale. La quarta funzione è in qualche modo legata a quest'ultima ed è la possibilità di memorizzare un punto sulla carta e poi essere guidati dal navigatore sulla direzione giusta per ritornarvi: in un paese dove la segnaletica scarseggia e dove chiedere informazioni non è sempre agevole è una funzione che può tornare molto utile.
Come già accennato gli itinerari vengono seguiti non con la navigazione passo-passo a svolte tipica dei navigatori satellitari da auto, ma come avviene nei GPS da outdoor tramite una freccia che indica la direzione per raggiungere le coordinate geografiche del waypoint impostato. Molto comoda come modalità in campo aperto questa modalità può risultare un po' complicata in zone di città ricche di vicoli, ma è comunque molto affidabile, soprattutto se assistita da una mappa sufficientemente dettagliata, pur funzionando egregiamente anche sulla semplice basemap ed essendo quindi utilizzabile ovunque, anche laddove le mappe non siamo precise, mentre le coordinate geografiche lo sono per definizione.
La funzione di tracking GPS (la registrazione a punti dell'itinerario svolto) è quella per cui abbiamo scelto questo dispositivo per il nostro viaggio. Inoltre la presenza del moschettone permette l'aggancio del dispositivo allo zaino o al marsupio, ottimizzando così l'esposizione del terminale, che chiuso in una tasca potrebbe invece avere problemi di ricezione. Il corpo rinforzato e impermeabil inoltre libera dall'ansia della polvere, degli schizzi d'acqua e degli urti, che in un viaggio su mezzi pubblici in un paese in via di sviluppo sono eventi non certo rari.
L'integrazione dello slot microSD permette di espandere la memoria a piacimento, senza doversi preoccupare di avere sempre il perfetto equilibrio tra precisione (il numero e la frequenza dei punti registrati) e lo spazio a disposizione. In ogni caso l'intervallo di memorizzazione nel registro delle tracce può essere impostato a piacere a intervalli fissi di distanza e tempo, con la possibilità anche di attivare la modalità auto, che in base alla velocità dello spostamento sceglie automaticamente l'intervallo migliore adattandosi ad esempio agli spostamenti su automezzi o a piedi.
Tramite i software Garmin, che purtroppo non abbiamo trovato nella confezione, è possibile scaricare i dati registrati sulla memoria interna o sulla scheda microSD. I dati sono memorizzati in un formato proprietario Garmin, ma online sono disponibili diversi tool di conversione. Utilizzando uno di essi (GPSbabel) abbiamo convertito le tracce in formato .kml, compatibile, ad esempio, con Google Earth e che permette quindi di rivedere l'itinerario seguito in modo semplice sulle mappe di Google, le immagini di questa pagina ne sono un esempio.
La revisione dell'itinerario in Google Earth
L'autonomia dichiarata di 16 ore non si discosta da quella reale e con due coppie di batterie Ni-MH da 2700 mAh abbiamo tranquillamente gestisto il viaggio, senza dover ricorrere troppo spesso alla ricarica. Utilizzato per tutto il giorno per il tracking degli spostamenti e per la visualizzazione della propria posizione e dei dati di viaggio, arriva tranquillamente a sera con energia sufficiente alla revisione della giornata.