Sony Alpha 550 si posiziona nel segmento delle semiprofessionali, anche se per diversi aspetti rimane un passo indietro rispetto ad esempio al modello Alpha 700. Per prima cosa il corpo macchina è in plastica antiurto, materiale sicuramente poco nobile rispetto a quello utilizzato da alcune concorrenti. Nonostante ciò, sotto l'involucro in plastica trova spazio uno scheletro in lega di magnesio, allineandosi in questo caso alla concorrenza, assicurando quindi buoni standard di solidità meccanica e leggerezza. Peccato che non sia stato previsto un sistema di guarnizioni che permetta di affrontare l'aria aperta più a cuor leggero.
Il vano batterie è a nostro avviso a rischio di infiltrazioni di acqua, così come il flash pop up. Se da una parte alcune gocce di umidità non devono certo impensierire - la macchina che abbiamo avuto in prova non ha mai dimostrato cedimenti in tal senso - dall'altra è anche vero che risulta sconsigliabile farla lavorare ad esempio sotto la pioggia.
Le dimensioni del corpo sono contenute e questo è sicuramente un pregio, associato alla buona impugnatura che permette una presa salda anche a chi ha le mani grandi. 600 g in 137x107x84 mm permettono di tenere la fotocamere con l'obiettivo zoom standard in dotazione comodamente nella borsa o in un marsupio: la vocazione street di questa reflex non è da sottovalutare. Analizzando il corpo a partire dal dorso notiamo l'ampio display lcd TFT XtraFine da 3" e 921.600 punti, risoluzione che permette addirittura di verificare la comparsa di rumore digitale nelle immagini.
La presenza del sistema Live View di Sony è stato migliorato attraverso la dotazione di un sistema tilt del display su doppio braccio: in questo modo è possibile utilizzare la fotocamera al di sopra e al di sotto della linea degli occhi senza perdere la possibilità di controllare l'inquadratura.
Vista la necessità di disassare il display tutti i comandi prendono posto sul lato destro del dorso e sulla bordatura superiore a livello del mirino. La navigazione dei menu e la selezione delle diverse voci viene effettuata tramite il dial di comando che porta al centro il tasto di selezione AF, utile sia per impostare la messa a fuoco automatica durante la ripresa live view sia per confermare le selezioni. La mancanza di serigrafie non lede alla facilità d'uso della macchina, che risulta comunque molto intuitiva. L'interfaccia grafica quick menu permette di muoversi con le frecce del dial osservando solo il monitor.
Al di sotto del dial troviamo i pulsanti per la revisione e l'eliminazione delle fotografie. Sopra il dial e sotto il margine dell'impugnatura gommata dove poggia il dito pollice si trova il tasto funzione FN, che consente di attivare il menu contestuale e accedere velocemente ai parametri di maggiore interesse. A sinistra dell'oculare i pulsanti menu e DISP: quest'ultimo modifica in maniera sequenziale la tipologia di informazioni riportate a schermo.
A destra i tasti adibiti a blocco dell'esposizione, compensazione esposimetrica e ingrandimento durante la revisione o la messa a fuoco in live view. Il mirino è basato su di un sistema a pentaspecchio e offre un campo di vista del 95% con un ingrandimento x0,8.
La parte superiore della fotocamera mette subito in luce una delle pecche che affligge il marchio Sony. Stiamo parlando della slitta flash di tipo proprietario, un limite che pregiudica le potenzialità della fotocamera. Di per sé avrebbe potuto essere una limitazione superabile, se Sony avesse deciso di integrare la presa Synchro. Purtroppo la Sony Alpha 550 ne è sprovvista. Al di sotto della slitta troviamo il flash integrato a scomparsa, mentre sulla spalla destra sono molti i pulsanti raccolti: qui troviamo il selettore che permette di passare dalla visualizzazione normale a live view, il pulsante di gestione dell'algoritmo D-Range, sequenza di scatto e sensibilità.
Il pulsante MF Check LV è una nuova funzione che è stata introdotta per consentire di verificare la correttezza della messa a fuoco manuale. In pratica il sistema MF Check LV alza lo specchio portando a monitor l'immagine come se stessimo utilizzando un live view a rilevazione di contrasto. In realtà la possibilità AF è disattivata ma si possono sfruttare fino a 14x di ingrandimento digitale per verificare che la focheggiatura manuale sia effettivamente sul punto desiderato.
Lo sgancio del motore autofocus avviene tramite un selettore posizionato a lato della baionetta sul lato sinistro del corpo macchina. Sempre sullo stesso lato trovano posto le prese HDMI, USB e scatto remoto, protette da sportelli gommati.
Sul lato opposto si apre il vano schede di memoria, che possiamo finalmente vedere completo sia di uno slot per schede proprietarie Sony HGDuo, sia per schede di memoria SD/SDHC. La fotocamera è incapace di gestire via firmware il passaggio da una scheda all'altra: l'operazione viene demandata al fotografo che deve aprire lo sportello schede e muovere lo switch di selezione.
L'alimentazione della fotocamera è demandata alla batteria dedicata agli ioni di litio Infolitium, capace di comunicare all'apparecchio il preciso grado di carica e di conseguenza il numero di scatti rimanenti. Peccato che lo sportello del vano batteria non sia stato sigillato per evitare infiltrazioni di acqua e polvere.