L'acronimo che maggiormente abbiamo letto nelle specifiche tecniche dei prodotti
di punta in ambito compatte e non è stato sicurmamente BSI, sigla che identifica
i sensori CMOS "ribaltati", in cui la circuiteria è posta non più sopra lo
strato sensibile, ma al di sotto di esso, in una posizione che non fa andare
sprecato il minimo fotone.
Soprattutto tra le compatte, il sensore CMOS Back Side Illuminated è stato
utilizzato per accedere a funzionalità avanzate e alte sensibilità anche sulle
superfici sensibili di minori dimensioni. Tra le tecnologie maggiormente in voga
troviamo la raffica ad alta velocità, con a cascata tutte le funzionalità da
essa discendenti.
Tra le più sceniche la possibilità di ritrarre panoramiche di elevato angolo di
campo sempplicemente con una carrellata continua, senza dover più fare scatti
multipli e ricorrere alla post produzione. Sony ha lanciato questo tipo di
funzionalità già da un anno e Fujifilm ha deciso di seguire a ruota intuendone
l'interessante portata.
Stesso discorso per la sovrapposizione intelligente di più scatti a raffica, che
ha fatto il suo debutto al PMA 2009 sulla
Sony HX1 e che adesso equipaggia
diversi modelli del produttore nipponico e la punta di diamante della gamma
Fujifilm. Questa tecnologia vede diverse declinazioni: si va dalla
sovrapposizione di scatti brevi per contrastare l'insorgenza del rumore
elettronico e per scongiurare il mosso, fino alla combinazione dei movimenti
dello stesso soggetto all'interno di una foto o per, al contrario,
l'eliminazione di soggetti in movimento da scatti statici: l'esempio più tipico
sono le persone davanti a un monumento.