Prima di passare all'analisi della macchina fotografica vi proponiamo una tabella riassuntiva delle specifiche tecniche della Canon Powershot G11, così come riportate sul sito italiano del produttore nipponico:
Sensore | CCD di tipo 1/1,7" |
Risoluzione | 10 megapixel |
Processore | DIGIC 4 con tecnologia iSAPS |
Obiettivo | 6,1 - 30,5 mm (equivalente a 28 - 140 mm in formato 35 mm) |
Stabilizzatore d'immagine | Tipo sensor-shift |
Messa a fuoco | Tipo TTL AiAF (Face Detection / 9 punti), 1 punto AF (tutte le posizioni disponibili, centrale fisso o Face Select and Track) Modalità: Singola, continua, Servo AF/AE, Manuale Selezione manuale tramite FlexiZone AF/AE, dimensioni (normale, piccola) Illuminatore ausiliario Distanza minima di messa a fuoco 1cm alla focale minima |
Misurazione esposizione | Valutativa (collegata al riquadro Face Detection), media ponderata al centro, spot (centrale o collegata al riquadro Face Detection AF o FlexiZone AF) Blocco esposizione Compensazione: +/- 2 EV in incrementi di 1/3 stop i-Contrast avanzato per la correzione automatica della gamma dinamica Filtro ND (3 stop) |
Sensibilità ISO | 80, 100, 200, 400, 800, 1600, 3200 |
Otturatore | 1 - 1/4000 sec |
Blianciamento del bianco | Automatico (incluso bilanciamento della funzione Face Detection), Luce giorno, Nuvoloso, Tungsteno, Fluorescente, Fluorescente High, Flash, Subacquea, Personalizzato1, Personalizzato2. Compensazione bilanciamento del bianco |
Mirino | Zoom a immagine reale, mirino ottico Correzione diottrica |
Display | Display PureColor II VA (TFT) da 7 cm (2,8") orientabile, circa 461.000 punti Copertura: circa 100% |
Flash | Integrato |
Raffica | 1,1 fps max |
Dimensioni immagine | (L e RAW) 3648 x 2736, (M1) 2816 x 2112, (M2) 2272 x 1704, (M3) 1600 x 1200, (S) 640 x 480, (W) 3648 x 2048. |
Video | MOV [H.264 + PCM lineare (mono)] |
Schede di memoria | SD, SDHC, MMC, MMCplus, HC MMCplus |
Batterie | Batteria ricaricabile agli ioni di litio NB-7L (batteria NB-7L e caricabatterie inclusi) Circa 390 scatti |
Dimensioni e peso | 112,1 x 76,2 x 48,3 mm |
Rispetto alle precedenti generazione l'impostazione generale della macchina non è cambiata, così come l'estetica, sempre legata all'eleganza del nero e delle linee squadrate, senza lasciare spazio a fronzoli dettati dal design. Il frontale vede un'impugnatura leggermente sagomata in materiale antiscivolo e intorno all'obiettivo stabilizzato con focale equivalente 28-140 millimetri e apertura massima f/2.8-4.5 troviamo l'illuminatore ausiliario per l'autofocus, il mirino galileiano con visuale proporzionata all'estensione dello zoom, il flash integrato e, in basso a destra, il pulsante di rilascio della ghiera e degli accessori ottici aggiuntivi.
Il posteriore si inserisce nella tradizione delle compatte, ma vede la presenza di un numero davvero elevaqto di pulsanti e un display snodato da 2,8" pollici di diagonale e risoluzione pari a 461.000 punti. Sulla destra oltre alla ghiera di regolazione che fa da contorno al joypad a 5 vie troviamo i pulsanti di accesso al menu, di gestione del display, di gestione dei punti autofocus e della modalità di lettura esposimetrica, utilizzato anche per la commutazione in modalità manuale tra la regolazione di tempi e diaframmi.
Più in alto, nell'angolo a sinistra il primo dei pulsati che si solitamente si trovano solo sulle reflex ma che la G11 invece offre: il blocco del valore di lettura dell'esposimetro, funzione molto utile per la fotografia avanzata, soprattutto in accoppiata alla modalità di lettura spot. Ai lati dell'oculare, dotato i regolazione diottrica, troviamo il tasto di avvio della riproduzione degli scatti e un tasto personalizzabile a scelta con una delle funzioni più importati. La visione dall''alto è quella che rende maggiormente ragione dell'impostazione professionale, o comunque da amatori avanzati, della Canon G11.
Oltre alla slitta flash spiccano le molte ghiere di regolazione presenti, tra cui quella per la compensazione esposimetrica, davvero comodissima messa in quella posizione. La ghiera dei modi e quella della regolaizione della sensibilità ISO, anch'essa una vera manna, in quanto permette modifiche velocissime senza passaggi dal menu o combinazioni tasto+ghiera, sono concentriche, così come il pulsante di scatto e il comando d a due vie per la regolazione della focale. Completa il quadro il tasto di accensione, completo di LED di stato.
Il lato sinistro vede la presenza dell'altoparlante, mentre quello opposto, sotto uno sportellino rigido a molla ospita il connettore HDMI, quello per il controllo remoto e la presa miniUSB con uscita A/V. Il lato inferiore vede il foro filettato in metallo per l'aggiancio ai cavalletti centrato con il corpo ma non con il sensore e a fianco lo sportello rigido che protegge il vano scheda e batteria.
Dal punto di vista dell'interfaccia la presenza di ghiere e tasti scorciatoia rende l'accesso al menu molto limitato; a questo riguardo si segnala anche la possibilità di memorizzare due set di impostazioni predefinite, riguardanti tutte le voci del menu, da richiamare semplicemente ruotando la ghiera dei modi su C1 e C2. Si tratta di un'altra caratteristica tipica delle reflex, che eleva di un gradino il livello di usabilità di questa macchina.
Il menu è diviso in tre schede: la prima riporta in una listata verticale tutti i parametri di scatto, la seconda le impostazioni della macchina e la terza è la voce "My Menu" personalizzabile con i parametri di accesso più comune, per velocizzare il processo di regolazione. Anche grazie al corpo di dimensioni abbastanza generose e di ottima solidità, l'ergonomia è molto buona: i comandi sono ben raggiungibili e di utilizzo molto intuitivo.