Cellulari: questa parola fino a pochi anni fa suonava come una bestemmia in ambito fotografico. Sensori microscopici, ottiche costruite in plastica, ergonomie discutibili: sono tutte caratteristiche che facevano inorridire chiunque si definisse un fotografo. I tempi sono cambiati, in molti casi i cellulari hanno colmato il gap tra essi e le compatte primo prezzo e la qualità che hanno raggiunto alcuni sistemi può essere più che sufficiente in alcuni ambiti d'uso. E poi il cellulare è sempre in tasca (o meglio in borsa o nello zaino), non sempre lo è la macchina fotografica. Il cellulare poi ora è perennemente connesso alla rete e permette di condividere foto e filmati in tempo reale su internet. Infine, diciamolo: è davvero necessario avere un reflex full frame per condividere uno scatto su Facebook. Come abbiamo già detto e come diremo nelle conclusioni il punto cruciale sono le aspettative di chi fotografa e il livello minimo di qualità che esso esige.
Sistemi modulari: Ricoh nel 2009 ha lanciato un'idea inedita e innovativa nel mondo della fotografia digitale, il sistema modulare. A un corpo macchina privo di ottica e sensore, ma dotato dei sistemi di interfaccia, dei comandi di scatto, di display e slot di memoria è possibile accoppiare appositi moduli sigillati dotati di diverse caratteristiche. Si va da quelli mutuati dalle compatte a quelli con ottica fissa e sensore APS-C: in pratica la macchina fotografica può passare dal ruolo di compatta a quello di macchina premium cambiando semplicemente il modulo ottica+sensore, racchiudendo in un solo apparecchio molte caratteristiche anche opposte. Tra i vantaggi il fatto che i moduli sono sigillati e non sono soggetti all'infiltrazione di polvere come reflex e mirrorless e il fatto che aggiornando un modulo si può avere una fotocamera sempre in linea con quanto offre il mercato: il principale svantaggio è da ritrovarsi al momento nel prezzo, davvero elevato per i diversi moduli, che rende il sistema appetibile solo a un ristretto pubblico. Da poco annunciato anche il modulo con sensore APS-C con innesto per montare le ottiche Leica: si tratta di un segnale importante delle ampie possibilità di un tale sistema, che pone come limite solo quello della fantasia dei progettisti.
Medio formato: il nome non deve trarre in inganno in quanto è eredità dei tempi della pellicola, quando il piccolo formato era rappresentato dalla pellicola 35mm, il medio formato arrivava al 4x5 cm e i supporti di superficie più ampia cadevano sotto il nome di grande formato. Al giorno d'oggi nel digitale si è creata l'incongruenza tra il full-frame o formato pieno, che indica le reflex con sensore delle stesse dimensioni della pellicola 35mm e le medio formato, che in realtà utilizzano sensori più grandi. Si tratta di macchine professionali con barriera d'acquisto a circa 10.000 euro oppure di sistemi fotografici che abbinano dorsi digitali a macchine di vecchia generazione, nate con i magazzini a pellicola. I vantaggi sono dati dal sistema nel suo complesso che offre ottiche di qualità, sensori di grosse dimensioni, interfacce pensate per l'uso in studio. Gli svantaggi sono le dimensioni, la cura che richiede ogni scatto, il costo di accesso.