Pazienza e passione. Ecco la risposta secca con cui Bruce Davidson risponde alla domanda "Cosa consiglierebbe ai giovani fotografi?". La più grande lezione che gli è stata data dalla fotografia è proprio questa: essere paziente e appassionato. La pazienza e la passione sono due componenti fondamentali per creare una relazione intima con il soggetto, che è la chiave di molti dei lavori di Davidson.
È necessario creare una forte relazione con il soggetto, riuscire a creare empatia, fare in modo che quando arriva il momento dello scatto la situazione sia rilassata, naturale e la macchina fotografica non venga percepita come un'estranea, ma faccia parte della relazione tra i due soggetti. Gli esempi in merito nella vita di Bruce si sono sprecati: abbiamo citato il lungo periodo al seguito del circo, ma sono stati fondamentali anche i periodi in cui quotidianamente si è recato a Brooklyn e East Harlem per riuscire a creare la relazione necessaria con i soggetti.
Time of Change - 1962
Spesso è necessario trovare un aggancio per penetrare la vita quotidiana delle persone, altre volte è semplicemente il condividere a lungo lo stesso luogo di ritrovo che permette l'inizio della relazione. Il primo caso ad esempio è quello della foto che ritrae due giovani neri ballare davanti al Juke Box in un bar del South Carolina: per entrare nei posti frequentati dalla comunità di colore è stato necessario avere un accompagnatore, soprattutto viste le tensioni che percorrevano il Paese in quegli anni. Diversa è la serie di immagini che ritrae alcuni ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio, scattate frequentando e incontrando le persone nella tavola calda loro ritrovo abituale.
Brad Pitt, Los Angeles - 1998
Ad esempio da tempo ha smesso di ritrarre persone famose, le celebrities. Oggigiorno è impossibile creare una relazione intima con i divi del cinema o della musica: attorno a loro ci sono perennemente addetti stampa, consulenti di immagine, tutte persone che non favoriscono una relazione rilassata e naturale con i soggetti. L'ultimo divo ritratto da Davidson è Brad Pitt.
In conclusione abbiamo chiesto a Bruce una lettura del momento attuale, che sicuramente vede molte più persone confrontarsi con la fotografia e avere a disposizione i mezzi per riprendere immagini. Anche in questo caso la risposta è semplice: il fatto che molte persone fotografano stimola a cercare di essere più personali. Per questo lo stesso Bruce non ha ancora smesso all'età di 78 anni il suo percorso di ricerca ed è ancora alla ricerca di stimoli per creare nuovi progetti.
In chiusura una piccola nota: è stata davvero un'esperienza emozionante trovarsi faccia a faccia con uno dei mostri sacri della fotografia internazionale ed essere accolti in modo molto amichevole e caloroso, creando fin dai primi momenti un ambiente molto intimo. Sicuramente questo talento per i rapporti interpersonali, che abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, è parte fondamentale della fotografia di Bruce Davidson e dimostra come l'arte di fotografare non sia legata solo a inquadrature, esposizioni e mezzi tecnici, ma vada a toccare una sfera molto più ampia.