Le forme di Panasonic GF3 sono decisamente più arrotondate dei due modelli che l'hanno preceduta, contribuendo a un'impugnatura maggiormente ergonomica, anche grazie a una bugna ben studiata che permette una presa abbastanza salda. Potendo scegliere tra il supporto della ghiera o l'utilizzo del touchscreen per interfacciarsi alla macchina le procedure di scatto e scelta dei parametri risultano molto intuitive essendoci diverse vie per arrivare allo stesso risultato.
Come spesso capita da quando i produttori hanno inserito i filtri creativi all'interno delle fotocamere: gli utenti possono forse restare spaesati dalla differenza tra i programmi creativi e quelli normali con l'applicazione dei picture style, che richiedono procedure diverse per essere attivati. In ogni caso si familiarizza abbastanza in fretta con Lumix GF3.
Panasonic dichiara tempi di messa a fuoco da primato, ma se questo può essere vero in condizioni perfette, quando queste cominciano a diventare critiche la messa a fuoco basata sul contrasto mostra i suoi classici limiti. Il display si vede abbastanza bene anche in piena luce, a patto di avere una visione frontale: in condizioni di intensa illuminazione a causa dei riflessi, da imputare anche allo stato touchscreen resistivo, l'angolo di visione è ridotto.
La macchina a nostro parere dà il meglio di sé quando accoppiata a obiettivi di ridotte dimensioni: a questo proposito la prima parte della nostra prova è avvenuta con montato l'obiettivo pancake 14mm f/2.5 a focale fissa. Caratterizzato da buona apertura massima e focale equivalente di 28mm è uno dei migliori compagni di Lumix GF3. Qui sotto trovate incorporata la galleria fotografica ripresa con la coppia, utilizzando in diversi frangenti anche le opzioni colore messe a disposizione dai nuovi filtri creativi:
I risultati ottenibili con la piccola GF3 sono davvero buoni, con decisamente una marcia in più rispetto alle compatte premium, senza una differenza di ingombro eccessiva. La sensibilità ISO della macchina si estende fino al valore di 6400 ISO, che però è da considerare solo in caso di emergenza. Le immagini sono decisamente buone fino a 400/800 ISO a seconda delle condizioni, mentre a partire da 1600 ISO l'algoritmo di contenimento del rumore comincia a sfocare troppo i particolari più fini, arrivando a 6400 a impastare troppo anche le superfici.
400 ISO |
800 ISO |
3200 ISO |
6400 ISO |
In questo primo contatto non c'è stato tempo di testare la macchina a fondo in questo ambito, quindi le immagini che vi proponiamo sono da prendere a puro scopo esemplificativo e non in termini analitici.