Olympus XZ-1, Canon PowerShot G12 e Nikon Coolpix P7000 sono tre macchine che confermano la loro vocazione 'pro' in diversi frangenti: tra questi troviamo anche il bilanciamento del bianco. Oltre ai classici preset preimpostati le macchine offrono la possibilità di regolare il bianco su un campione e alcune regolazioni fini. Appena entrati in laboratorio le abbiamo messe alla prova in questo ambito, valutando la capacità del sistema di bilanciamento automatico di compensare una fonte luminosa a circa 3200°K, analizzando la regolazione del preset 'Incandescenza/Tungsteno' e infine utilizzando la regolazione su campione di bianco.
Nikon Coolpix P7000 |
Canon PowerShot G12 |
Olympus XZ-1 |
Bilanciamento del bianco Auto |
||
Bilanciamento del bianco Incandescenza/Tungsteno |
||
Bilanciamento del bianco Premisurato |
In modalità automatica Canon e Nikon non riescono a bilanciare la forte componente rossa delle lampade restituendo immagini molto calde, mentre Olympus XZ-1 riesce a contenere molto meglio la dominante. Sul preset Incandescenza/Tungsteno Olympus raffredda eccessivamente l'immagine, dandole un tono azzurrognolo, mentre le altre due macchine, soprattutto Canon G12, si avvicinano molto bene a un bianco corretto. Grazie alla premisurazione di un campione di bianco le tre macchine superano tutte di slancio ogni problema, restituendo fotografie ben bilanciate.
Sempre utilizzando la stessa mira mettiamo a confronto le immagini delle tre fotocamere, riprese a tutti i valori di sensibilità ISO, con impostazioni standard di riduzione del rumore:
Nikon Coolpix P7000 |
Canon PowerShot G12 |
Olympus XZ-1 |
ISO 100 |
||
ISO 200 |
||
ISO 400 |
||
ISO 800 |
||
ISO 1600 |
||
ISO 3200 |
||
ISO 6400 |
||
ISO 6400 - Filtro ND attivato |
Come già visto nelle immagini sul campo ai bassi valori di sensibilità Canon PowerShot G12 è quella che offre un maggiore dettaglio, con una grana visibile ma leggera, mentre Olympus XZ-1 punta maggiormente sulla pulizia dell'immagine, sacrificando leggermente il dettaglio. Fanalino di coda Nikon Coolpix P7000, granulosa e morbida già a 100 ISO. Il giudizio rimane invariato fino a 400 ISO.
A 800 ISO le compatte si comportano ancora molto bene, con solo Nikon P7000 a cominciare a mostrare qualche segno di cedimento, che diventa evidente a 1600 ISO. A questa sensibilità Olympus ribalta la situazione su Canon, dimostrando di sacrificare un po' di grana a favore della nitidezza, con un buon risultato.
A 3200 ISO i limiti sono evidenti per tutte e tre le fotocamere: Nikon spalma i dettagli ma non riesce a contenere la grana, Canon interviene in modo netto con l'algoritmo di denoising, ma nel tentativo di recuperare dettaglio introduce artefatti, Olympus è quella che raggiunge il migliore compromesso, ma con una grana evidente, anche se non troppo fastidiosa.
Canon si ferma a 3200 ISO, mentre le altre due contendenti offrono uno step ulteriore di espansione a 6400 ISO. Nel caso di Nikon Coolpix P7000 è indicato con l'appellativo H1, giustamente in quanto è da considerare una sensibilità per le sole emergenze, in quanto il rumore diventa per la macchina praticamente ingestibile. Migliore la situazione in casa Olympus, ma anche in questo caso sono evidenti la perdita di dettaglio, la comparsa di artefatti e l'emergere di falsi cromatismi.
Nikon Coolpix P7000, Canon PowerShot G12 e Olympus XZ-1 nella modalità 'Lume di candela'
Le tre macchine offrono sulla ghiera la modalità 'Lume di candela' pensata per scattare in condizioni di scarsa luminosità: sulle proposte Canon e Nikon la sensibilità viene innalzata rispetto al valore massimo, ma riducendo nel contempo la risoluzione delle immagini registrare. Per la precisione in questa modalità le foto vengono registrare come segue: Nikon 2048x1536 pixel circa 3 megapixel, Canon 1824x1368 pixel circa 2,5 megapixel, Olympus 3648x2736 pixel pari alla piena risoluzione. In questa modalità Olympus XZ-1 beneficia della maggiore luminosità dell'obiettivo, con il vantaggio di poter contenere più facilmente l'uso delle alte sensibilità.