Se si è abituati ad avere a che fare con ottiche zoom, a prescindere dalla lunghezza focale, la prima cosa che si apprezza del Nikon AF-S Nikkor 35mm 1:1.8G DX è la leggerezza, viste le dimensioni compatte e il numero limitato di lenti utilizzate. Una volta montato non resta che procedere con qualche scatto per ambientarsi all'inquadratura quasi certamente più ridotta di quella con cui si ha a che fare normalmente.
Il motore di messa a fuoco è veramente silenzioso, tanto da dover ricorrere, a volte, al segnale apposito nel mirino che conferma l'avvenuta messa a fuoco (o anche al "beep", a seconda delle impostazioni scelte). Chi è abituato alle ottiche VR stabilizzate non potrà contare sulla tipica stabilizzazione dell'immagine osservabile all'interno del mirino, altro indizio di messa a fuoco avvenuta. Si capirà quindi che l'obiettivo merita un po' di pratica, ma può offrire ottime opportunità creative se utilizzato con una certa malizia.
La strada migliore per apprezzare le doti del 35mm Nikon DX è quella che porta alle impostazioni manuali per abbandonare quella degli automatismi, sia per quanto riguarda lo scatto che per quanto concerne il punto di fuoco. All'apertura massima di f/1.8 la profondità di campo è davvero ridotta, con il vantaggio contemporaneo e conseguente di poter contare su uno sfocato o Bokeh di ottima qualità.
Ne consegue che la scelta del punto di messa a fuoco diventa molto più importante rispetto alla leggerezza con cui magari si era soliti lavorare con lenti di primo equipaggiamento. Il nostro consiglio è quindi quello di scegliere manualmente il punto di fuoco della propria scena, ovviamente parlando di ritratti. Nell'uso comune possono anche andare bene le impostazioni automatiche, ma con un occhio di riguardo a quanto si potrebbe ottenere controllando personalmente la profondità di campo.
La grande luminosità permette di scattare foto anche in presenza si scarsa luce, come ad esempio all'interno di una chiesa nel corso di una cerimonia. Non è un caso che molti fotografi di cerimonia hanno quasi sempre nel proprio parco ottiche una lente di questo tipo. Visto lo scarso ingombro del paraluce, il consiglio è quello di tenerlo sempre montato, al fine di evitare il più possibile riflessi e effetti non desiderati.
1/160s, f/1.8, ISO 800 su Nikon D7000
1/160s, f/1.8, ISO 800 su Nikon D7000
In queste immagini, visibili a risoluzione più elevata cliccandole, si può notare come la profondità di campo risulti veramente ridotta, permettendo la realizzazione di scatti ricercati anche in condizioni di scarsa luce. Giocoforza, ci si trova a dover affrontare il problema di ogni focale fissa, che costringe a continui spostamenti per realizzare differenti inquadrature del soggetto.