Valentina Cusano su fotografidigitali.it
di Alessandro Bordin
, pubblicato il 25 Ottobre 2011
Inauguriamo con questo articolo un filone di interviste ai professionisti della fotografia, un campo mai come oggi pieno di problemi e contraddizioni, ma che offre grandi stimoli e opportunità anche grazie all'avvento del digitale. Valentina Cusano, fotografa e creativa a tutto tondo, ci parla del suo percorso artistico e professionale, con qualche consiglio per chi inizia.
- Pag. 1: Un mondo che cambia in fretta
- Pag. 2: Chi è Valentina Cusano
- Pag. 3: L'intervista - Parte 1
- Pag. 4: L'intervista - Parte 2
- Pag. 5: I consigli di Valentina Cusano
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Commenti (94)
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Commento # 81
di: Raghnar-The coWolf-
pubblicato il 27 Ottobre 2011, 10:51
Originariamente inviato da: fotofficina
In quanto al fatto che Alessandro abbia deciso di partire con una fotografa "non affermata" denota per me coraggio e capacità di accettare una sfida.
Imprenditorialmente non sono d'accordo: Regola 1 - "Non giocarla mai più complicata di quello che è"
Ma rispetto l'opinione.
Commento # 82
di: DodoAlien
pubblicato il 27 Ottobre 2011, 10:59
Originariamente inviato da: Elgabro
ho dato un'occhiata a qualche contest (ed alle foto vincitrici)
ho guardato tutti i topic delle "gallery virtuali" e relative foto delle prime pagine (sui topic generici tipo HDR)
il commento mio, da scimmia con in mano un oggetto troppo costoso per saperlo usare al meglio, è che non ne ho vista mezza che sia meritevole di nota...
noto per esempio questo
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2402477
quella foto, non me ne voglia l'autore, fa schifo.
rami al centro che disturbano
pende a destra
non ha un effetto che catturi lo sguardo
non ha uno scopo del perchè debba essere presentata se non per dire "toh ho fatto una foto", noto anche che l'ha fatta con una D5100, una "reflex", la mia fisher price trovata nel dixan qualche anno fa l'avrebbe fatta uguale, o poco diversa e sicuramente non avrei visto tutte quelle aberrazioni cromatiche che ci sono in quella foto
ripeto non me ne voglia l'autore nulla contro di lui, ho preso uno degli esempi che ho visto ed i commenti dicono pure che è "bellina", bellina?
poi vedo anche la foto vincitrice del contest 48, zero profondità, luce amiente (sembra una lampada suls offito), banale, l'unica cosa degna di nota è il buon bokeh che la lente usata ha permesso di avere.
ripeto io sono una scimmia che ogni tanto usa un oggetto troppo costoso per saperlo usare, ma so apprezzare e criticare.
criticate la gallery proposta da Valentina e poi mi definite "bellina" e votate vincitrice una console arcade con zero profondità?
ora si che capisco le castronerie di 8 pagine di commenti...
se quei due link indicano la magnificenza di alcuni utenti che sarebbero da prendere da esempio invece dell'intervistata, allora inizio a prendere i popcorn e prepararmi a ridere perchè sarà proprio divertente... spero che qualche utente del forum si faccia intervistare e proponga i suoi lavori e sarei curioso dei successivi commenti.
dal canto suo Valentina in 6 anni è arrivata a farsi pagare per delle brutte foto, ottimo direi, chi sa dove sarebbe se le foto fossero belle!
Commento # 83
di: RR2
pubblicato il 27 Ottobre 2011, 16:32
Originariamente inviato da: DodoAlien
ho dato un'occhiata...
Eh no dai così è troppo facile, come decisamente "azzardato" è stato il messaggio che hai quotato.
I concorsi son fermi dal 2009 per scarso interesse, la discussione (fotografica) più movimentata è "Gatti Mici e Micetti" più in generale "Pile/Batterie ricaricabili"
Senza andare a indicare una o l'altra foto trovo che l'utente medio del forum sia innanzitutto alla ricerca della perfezione tecnica dello scatto con o senza l'utilizzo di filtri o effetti creativi, e quindi guai a infrangere le regole!
Una foto come questa non so come verrebbe vissuta, c'è chi la considera (insieme ad altre) "il capolavoro di una nuova poetica che dialoga con l’arte contemporanea" avrà ragione? Chissà...
Se qualcuno si chiede perchè non partire con un fotografo più "di moda" la risposta (oltre che economica) è che fotografidigitali senza hwupgrade è piccolo piccolo, e uno che non ha bisogno di soldi fa selezione...
Se posso permettermi una critica, l'articolo è un po' deludente nei contenuti:
1) Introduzione 2)Chi sei 3)Cosa usi 4)Progetti in corso 5)Consigli
1) e 2) ok ci devono stare, ma c'è stato dedicato troppo spazio, 3) glissato, e altrove poteva anche starci, ma qui siam dei feticisti, (quant'è bello scrivere il proprio corredo in firma o in "la vostra dotazione" si poteva far riferimento a 2 o 3 ottiche preferite, spiegarne il perchè, o sottolineare come non ci si dovrebbe fissare troppo sui mezzi per esempio, 4) ci stava anche come finale del punto 2).
5) Basta chiedere consigli per piacere! Formule magiche non ce ne sono, di sentirci ripetere "studia-fai gavetta-continua a studiare-passione sangue e sentimento" credo siamo più o meno tutti stufi.
A meno che non sia stata una cosa improvvisata si poteva ad esempio chiedere sul forum "Domani incontro una fotografa professionista che domande vorreste le facessi?"
PS. L'opera è di Bill Brandt e visto che vanno di moda le citazioni queste son parole sue: "Photography is not a sport. It has no rules. Everything must be dared and tried!"
Commento # 84
di: rickythe1st
pubblicato il 27 Ottobre 2011, 16:39
Commento # 85
di: RR2
pubblicato il 27 Ottobre 2011, 17:16
Se la signora Cusano dovesse passare di qui, e avesse voglia di perder cinque minuti con un ignorante:
"se tutti coloro che alzano la camera si fanno un autoritratto e son degli artisti, avremmo una marea di fotografi sul network da rimanerne schiacciati."
E allora? Ci sarebbe qualcosa di male?
"Ci sono delle regole nell'arte, nel leggere le immagini e anche in fotografia. Quando ne sei consapevole e hai tutto questo tipo di conoscenza forse, ma forse, si riesce a toccare argomenti che siano un pochino più artistici e non soltanto più professionali e tecnici. "
Quindi l'arte è una questione culturale? Solo se so le regole la capisco e l'apprezzo? Chi detta le regole? Se creo qualcosa al di fuori delle regole comuni non sarà mai arte?
Ps. Accetto spiegazioni da tutti.
"se tutti coloro che alzano la camera si fanno un autoritratto e son degli artisti, avremmo una marea di fotografi sul network da rimanerne schiacciati."
E allora? Ci sarebbe qualcosa di male?
"Ci sono delle regole nell'arte, nel leggere le immagini e anche in fotografia. Quando ne sei consapevole e hai tutto questo tipo di conoscenza forse, ma forse, si riesce a toccare argomenti che siano un pochino più artistici e non soltanto più professionali e tecnici. "
Quindi l'arte è una questione culturale? Solo se so le regole la capisco e l'apprezzo? Chi detta le regole? Se creo qualcosa al di fuori delle regole comuni non sarà mai arte?
Ps. Accetto spiegazioni da tutti.
Commento # 86
di: DodoAlien
pubblicato il 27 Ottobre 2011, 18:41
Originariamente inviato da: RR2
Senza andare a indicare una o l'altra foto trovo che l'utente medio del forum sia innanzitutto alla ricerca della perfezione tecnica dello scatto con o senza l'utilizzo di filtri o effetti creativi, e quindi guai a infrangere le regole!
Una foto come questa non so come verrebbe vissuta, c'è chi la considera (insieme ad altre) "il capolavoro di una nuova poetica che dialoga con l’arte contemporanea" avrà ragione? Chissà...
Una foto come questa non so come verrebbe vissuta, c'è chi la considera (insieme ad altre) "il capolavoro di una nuova poetica che dialoga con l’arte contemporanea" avrà ragione? Chissà...
in ogni topic e forum di fotografia in cui mi sono imbattuto ho sempre trovato anche io gente con molti paraocchi, paraocchi giganteschi, le regole sono da seguire e punto, se proponi qualcosa che non segue mezza regola, se da criticare a prescindere, boh.
quella foto da te linkata a me non piace, mi sembra un po un grigione piatto ma è un mio gusto sul B/N e li preferisco più marcati.
Originariamente inviato da: RR2
nessun male ma il livello generale delle "opere" direi che farebbe ridere. vedi le foto della colombari... Se la signora Cusano dovesse passare di qui, e avesse voglia di perder cinque minuti con un ignorante:
"se tutti coloro che alzano la camera si fanno un autoritratto e son degli artisti, avremmo una marea di fotografi sul network da rimanerne schiacciati."
E allora? Ci sarebbe qualcosa di male?
"se tutti coloro che alzano la camera si fanno un autoritratto e son degli artisti, avremmo una marea di fotografi sul network da rimanerne schiacciati."
E allora? Ci sarebbe qualcosa di male?
"Ci sono delle regole nell'arte, nel leggere le immagini e anche in fotografia. Quando ne sei consapevole e hai tutto questo tipo di conoscenza forse, ma forse, si riesce a toccare argomenti che siano un pochino più artistici e non soltanto più professionali e tecnici. "
Quindi l'arte è una questione culturale? Solo se so le regole la capisco e l'apprezzo? Chi detta le regole? Se creo qualcosa al di fuori delle regole comuni non sarà mai arte?
Ps. Accetto spiegazioni da tutti.
Quindi l'arte è una questione culturale? Solo se so le regole la capisco e l'apprezzo? Chi detta le regole? Se creo qualcosa al di fuori delle regole comuni non sarà mai arte?
Ps. Accetto spiegazioni da tutti.
dipende quanto fuori delle regole ma la sezione aurea ha qualche centinaio di anni, come le proporzioni, la regola della L, le diagonali, i terzi etc...
sono tutti concetti che si mettono in pratica per avere "una bella cosa", se poi bucando gli schemi ottieni qualcosa di bello, tanto meglio, ma è appunto un bucare lo schema, una cosa occasionale che se ripetuta in circostanze diverse difficilmente ottiene lo stesso risultato mentre se rispetti le regole bene o male ottieni buoni risultati.
poi entra in gioco l'occhio del fotografo e la "genialità" dell'artista.
se in due fotografiamo una bottiglia, io che non ne so faccio una foto banale, chi ne sa ed ha una bella visione artistica della scena crea qualcosa di bello.
questa è la differenza tra uno che fa foto a caso e ne becca una ogni 1000 scatti (io per esempio) e chi arriva in scena, da un'occhiata e ha già una bozza d'idea di cosa fare, fa qualche prova e riesce ad ottenere quello che voleva ottenere.
questo è un altro punto, riuscire ad ottenere quello che si vuole ottenere, ma soprattutto avere in mente COSA si vuole ottenere, io (come detto sono una scimmia) riesco ad ottenere molto di rado quello che ho in mente e che non sia una foto banale di quelle che se vado su google e faccio una ricerca ne trovo 23794237 uguali
Commento # 87
di: morph_it
pubblicato il 27 Ottobre 2011, 19:08
@shar-kali-sharri
Perdonami, da alcuni dettagli, pensavo ti rivolgessi proprio me.
Per il resto, ovviamente non parlo di avere una laurea in Architettura ma un interesse verso di essa o del design, nel caso di interni.
Essere cultore di arte in genere non fa male per capire i passaggi necessari all'interno del progetto. Quello che lo trasformano da linea sbilenca ad insieme di mattoni (vale per qualunque forma d'arte).
Il contatto è importante perchè gli archiettti sono persone "strane" ;Sono curiosi di tutto e vorrebbero fare tutto. Lasciar decidere loro significa mettersi in situazioni da cui non verrai mai fuori semplicemente perchè sarebbero scatti impossibili.
In bocca al lupo
Perdonami, da alcuni dettagli, pensavo ti rivolgessi proprio me.
Per il resto, ovviamente non parlo di avere una laurea in Architettura ma un interesse verso di essa o del design, nel caso di interni.
Essere cultore di arte in genere non fa male per capire i passaggi necessari all'interno del progetto. Quello che lo trasformano da linea sbilenca ad insieme di mattoni (vale per qualunque forma d'arte).
Il contatto è importante perchè gli archiettti sono persone "strane" ;Sono curiosi di tutto e vorrebbero fare tutto. Lasciar decidere loro significa mettersi in situazioni da cui non verrai mai fuori semplicemente perchè sarebbero scatti impossibili.
In bocca al lupo
Commento # 88
di: valentinacusano
pubblicato il 27 Ottobre 2011, 20:17
rispondo al commento 72
Rispondo al copmmento 72.
Carissimo, per me non è tanto implicito che un docente di fotografia sia di qualità,perchè ne ho incontarti anche io di diversi tipi! e perchè vedo decine di studenti ogni anno, soprattutto giovani, inesperti e desiderosi di consigli. per cui la rubrica voleva consigli e io ne ho lanciati alcuni in base alla mia esperienza di docente di fotografia che è stata - prima - allieva di una scuola professionale. i miei allievi sanno a quale livello di preparazione li voglio portare attraverso un metodo di insegnamento che va oltre la semplice lezione in classe con slide di power point proiettate su uno schermo. Quello che insegno sta nel battito della fotografia che alcuni sentono e hanno dentro. non tutti lo hanno, ma chi ha questa fortuna merita una qualità nella formazione che tenti di tirare anche fuori questo legame con la fotografia, questo battito e che magari l'insegnante gli dia anche la possibilità di capire la sua strada. molto spesso chi inizia non ha subito le idee chiare. e l'insegnante sbagliato può essere un ostacolo.
chiarito questo vado avanti, altrimenti divento noiosa!
le scuole si distinguono, almeno su milano, per prezzo, nome e programma. il metodo di insegnamento non viene mai chiarito, mentre vengono fatti lunghi elenchi delle "supertecnologicheallavanguardiaattrezzature" che il giovane aspirante fotografo potrà utilizzare scegliendo quella scuola precisa! e questo non deve essere il principale criterio di selezione della scuola che si intende fare. consiglio invece di prendere elenchi dei docenti e vedere da dove arrivano, cosa hanno fatto, la loro carriera, il loro linguaggio fotografico come sono anche valutati come docenti. io per esempio ho avuto docenti come Roberto Mutti a scuola , il quale mi ha aperto il cervello e ci ha messo dentro una marea di informazioni e stimoli. ma questo è solo uno degli esempi.
inoltre ti dico che non c'è una differenza tra le due scuole che mi indichi. entrambe hanno docenti di alto valore ed entrambe propongono programmi di corsi diurni a lungo termine. cosa fondamentale.ma ti consiglio di fissare un appuntamento e di andare a parlare con loro più nel dettaglio di chiedere quanto la fotografia di architettura e d'interni viene trattata. scuole come queste, mettono a disposizione stage per gli allievi, ma non è una certezza anche perchè prima di essere mandato a fare uno stage lo studente deve dimostrare interesse, educazione, capacità e disciplina, quindi viene selezionato tra tanti altri studenti. così la questione "pratica in uno studio": le scuole ti danno una preparazione che ti permette di poter svolgere un mestiere con competenza e cultura. ti danno gli strumenti e non gli agganci. non ti possono garantire che uscirai dalla scuola con un cliente o con un lavoro sicuro, questo dipende da te: qquesto te lo devi cercare tu e fare più esperienza possibile nel genere che ti interessa.
la differenza di prezzo? chiedi come sono attrezzati gli studi dove farete lezione e mettili a confronto. infine, la Bauer fino a poco tempo fa era una scuola statale, ora praticamente privata e meno conosciuta ripetto all'istituto italiano di fotografia. e l'istituto italiano di fotografia ha una forte tendenza alla fotografia di moda, genere che per essere insegnato bene necessita di molti soldi.
la cultura non è mai abbastanza nel camnpo fotografico se intendi affrontare la questione a livello professionale.
il mio maestro mi diceva sempre: "un fotografo ignorante, è un ignorante!"
quindi ritengo assolutamente fondamentale studiare per diventare, un giorno... forse...un fotografo.
ho detto fotografo e non artista.
il fotografo è un metiere come tantissimi altri, non vuol dire fare l'artista. vuol dire invece avere clienti, spese da affrontare, lavori da eseguire su commissione, date di consegna, collaboratori da gestire ecc...
il bello è che se fai il fotografo e ti piace, la tua fatica e il tuo impegno hanno un senso e non ti pesa spendere le notti al computer per preparare il lavoro da consegnare il giorno dopo perchè tutta la giornata l'hai passata nvece sul set per un altro lavoro e il cliente non può aspettare.
se fai un lavoro che ami, il sacrificio non è mai tale.
spero di esserti stata utile.
un abbraccio a tutti
Rispondo al copmmento 72.
Carissimo, per me non è tanto implicito che un docente di fotografia sia di qualità,perchè ne ho incontarti anche io di diversi tipi! e perchè vedo decine di studenti ogni anno, soprattutto giovani, inesperti e desiderosi di consigli. per cui la rubrica voleva consigli e io ne ho lanciati alcuni in base alla mia esperienza di docente di fotografia che è stata - prima - allieva di una scuola professionale. i miei allievi sanno a quale livello di preparazione li voglio portare attraverso un metodo di insegnamento che va oltre la semplice lezione in classe con slide di power point proiettate su uno schermo. Quello che insegno sta nel battito della fotografia che alcuni sentono e hanno dentro. non tutti lo hanno, ma chi ha questa fortuna merita una qualità nella formazione che tenti di tirare anche fuori questo legame con la fotografia, questo battito e che magari l'insegnante gli dia anche la possibilità di capire la sua strada. molto spesso chi inizia non ha subito le idee chiare. e l'insegnante sbagliato può essere un ostacolo.
chiarito questo vado avanti, altrimenti divento noiosa!
le scuole si distinguono, almeno su milano, per prezzo, nome e programma. il metodo di insegnamento non viene mai chiarito, mentre vengono fatti lunghi elenchi delle "supertecnologicheallavanguardiaattrezzature" che il giovane aspirante fotografo potrà utilizzare scegliendo quella scuola precisa! e questo non deve essere il principale criterio di selezione della scuola che si intende fare. consiglio invece di prendere elenchi dei docenti e vedere da dove arrivano, cosa hanno fatto, la loro carriera, il loro linguaggio fotografico come sono anche valutati come docenti. io per esempio ho avuto docenti come Roberto Mutti a scuola , il quale mi ha aperto il cervello e ci ha messo dentro una marea di informazioni e stimoli. ma questo è solo uno degli esempi.
inoltre ti dico che non c'è una differenza tra le due scuole che mi indichi. entrambe hanno docenti di alto valore ed entrambe propongono programmi di corsi diurni a lungo termine. cosa fondamentale.ma ti consiglio di fissare un appuntamento e di andare a parlare con loro più nel dettaglio di chiedere quanto la fotografia di architettura e d'interni viene trattata. scuole come queste, mettono a disposizione stage per gli allievi, ma non è una certezza anche perchè prima di essere mandato a fare uno stage lo studente deve dimostrare interesse, educazione, capacità e disciplina, quindi viene selezionato tra tanti altri studenti. così la questione "pratica in uno studio": le scuole ti danno una preparazione che ti permette di poter svolgere un mestiere con competenza e cultura. ti danno gli strumenti e non gli agganci. non ti possono garantire che uscirai dalla scuola con un cliente o con un lavoro sicuro, questo dipende da te: qquesto te lo devi cercare tu e fare più esperienza possibile nel genere che ti interessa.
la differenza di prezzo? chiedi come sono attrezzati gli studi dove farete lezione e mettili a confronto. infine, la Bauer fino a poco tempo fa era una scuola statale, ora praticamente privata e meno conosciuta ripetto all'istituto italiano di fotografia. e l'istituto italiano di fotografia ha una forte tendenza alla fotografia di moda, genere che per essere insegnato bene necessita di molti soldi.
la cultura non è mai abbastanza nel camnpo fotografico se intendi affrontare la questione a livello professionale.
il mio maestro mi diceva sempre: "un fotografo ignorante, è un ignorante!"
quindi ritengo assolutamente fondamentale studiare per diventare, un giorno... forse...un fotografo.
ho detto fotografo e non artista.
il fotografo è un metiere come tantissimi altri, non vuol dire fare l'artista. vuol dire invece avere clienti, spese da affrontare, lavori da eseguire su commissione, date di consegna, collaboratori da gestire ecc...
il bello è che se fai il fotografo e ti piace, la tua fatica e il tuo impegno hanno un senso e non ti pesa spendere le notti al computer per preparare il lavoro da consegnare il giorno dopo perchè tutta la giornata l'hai passata nvece sul set per un altro lavoro e il cliente non può aspettare.
se fai un lavoro che ami, il sacrificio non è mai tale.
spero di esserti stata utile.
un abbraccio a tutti
Commento # 89
di: morph_it
pubblicato il 27 Ottobre 2011, 21:46
Mi piace!
Mi piace il fatto che l'intervistata partecipi al forum ed alle "critiche".
Non succede spesso di poter interloquire con la persona di cui si è letto un articolo che per forza di cose non può raccontare tutto.
Ora mi chiedo se non fosse stato meglio sfruttare questa occasione...
Confermo quello che ho scritto precedentemente e confermo anche la mancanza di metodo nel redigere l'articolo ma mi sento anche di poter dare a "brodin" l'attenuante che il primo articolo serve da esperimento.
In questo senso dovrebbe prendere le critiche (anche le più povere) come uno stimolo per migliorarlo.
Ho visto troppe volte HWU incapponirsi in servizi redatti senza curarsi delle richieste dei lettori. Spero stavolta non accadrà (in bocca al lupo per questo).
Capisco che sia difficile gestire uno stuolo di lettori come questi ma cercate di ricordare i primi tempi (io c'ero).
Inoltre se aveste scritto nell'articolo che sarebbe intervenuta, le critiche sarebbero rimaste ma forse la discussione avrebbe preso un piega diversa...invece di insultarci tra di noi come ormai siamo bravissimi a fare
Alla Cusano,
pur non trovandomi d'accordo con alcuni passaggi legati alla professione, vorrei chiedere se ci spiegasse, finalmente, cosa contiene questa ricerca intimista; cosa spera di raggiungere alla fine del percorso; come è iniziato; come lo studia e come lo sviluppa.
Per esempio, quando chiedevano a Frank Gehry (per capire andatevelo a cercare) da dove venissero fuori i suoi "sgangherati" edifici, lui rispondeva: dal cestino.
Diceva che dopo ore di schizzi, accartocciava il foglio e lo buttava nella spazzatura; alcune ore dopo essersi schiarito le idee, tornava alla scrivania, guardava quella palla di carta e ci vedeva il progetto finito.
Ora, questa è semplicemente una storiella ma il solo averla pensata, mostra una gran coscienza di se stessi. In fondo le sue opere sono sotto gli occhi di tutti (io non lo amo) ed è inutile raccontare tutti i passaggi che compie una matita su un foglio ma racchiudere in tre frasi la genesi di un progetto è davvero segno di genialità.
Mi piace il fatto che l'intervistata partecipi al forum ed alle "critiche".
Non succede spesso di poter interloquire con la persona di cui si è letto un articolo che per forza di cose non può raccontare tutto.
Ora mi chiedo se non fosse stato meglio sfruttare questa occasione...
Confermo quello che ho scritto precedentemente e confermo anche la mancanza di metodo nel redigere l'articolo ma mi sento anche di poter dare a "brodin" l'attenuante che il primo articolo serve da esperimento.
In questo senso dovrebbe prendere le critiche (anche le più povere) come uno stimolo per migliorarlo.
Ho visto troppe volte HWU incapponirsi in servizi redatti senza curarsi delle richieste dei lettori. Spero stavolta non accadrà (in bocca al lupo per questo).
Capisco che sia difficile gestire uno stuolo di lettori come questi ma cercate di ricordare i primi tempi (io c'ero).
Inoltre se aveste scritto nell'articolo che sarebbe intervenuta, le critiche sarebbero rimaste ma forse la discussione avrebbe preso un piega diversa...invece di insultarci tra di noi come ormai siamo bravissimi a fare
Alla Cusano,
pur non trovandomi d'accordo con alcuni passaggi legati alla professione, vorrei chiedere se ci spiegasse, finalmente, cosa contiene questa ricerca intimista; cosa spera di raggiungere alla fine del percorso; come è iniziato; come lo studia e come lo sviluppa.
Per esempio, quando chiedevano a Frank Gehry (per capire andatevelo a cercare) da dove venissero fuori i suoi "sgangherati" edifici, lui rispondeva: dal cestino.
Diceva che dopo ore di schizzi, accartocciava il foglio e lo buttava nella spazzatura; alcune ore dopo essersi schiarito le idee, tornava alla scrivania, guardava quella palla di carta e ci vedeva il progetto finito.
Ora, questa è semplicemente una storiella ma il solo averla pensata, mostra una gran coscienza di se stessi. In fondo le sue opere sono sotto gli occhi di tutti (io non lo amo) ed è inutile raccontare tutti i passaggi che compie una matita su un foglio ma racchiudere in tre frasi la genesi di un progetto è davvero segno di genialità.
Commento # 90
di: morph_it
pubblicato il 27 Ottobre 2011, 21:50
Scusate,
dopo il post mi è tornata voglia di rivedere qualche sua opera e non volevo tornare in studio a sfogliare monografie.
Ho trovato per caso questo video dei Simpson con Gehry.
Racconta bene quello che scrivevo
http://www.youtube.com/watch?v=fTswlJDd8nE
dopo il post mi è tornata voglia di rivedere qualche sua opera e non volevo tornare in studio a sfogliare monografie.
Ho trovato per caso questo video dei Simpson con Gehry.
Racconta bene quello che scrivevo
http://www.youtube.com/watch?v=fTswlJDd8nE