Il nostro press tour presso lo stabilimento Nikon Imaging a Wuxi in Cina ci permette di tirare alcune conclusioni. Da un lato è impressionante la concentrazione di aziende dell'imaging nel distretto di Wuxi, con una popolazione di più di sei milioni di abitanti che gravita intorno a questo mondo. Infrastrutture, trasporti, organizzazione sociale sono finalizzate a rendere massima l'efficienza del sistema, con indubbi risultati.
All'interno dello stabilimento abbiamo visto operare la componente umana in parti della catena di produzione che nel nostro continente probabilmente sarebbero affidate all'automazione. Si tratta di una scelta che minimizza gli investimenti in costosi macchiari, potendo beneficiare di una forza lavoro i cui costi non sono ancora esplosi. Questo approccio è inoltre molto flessibile dal punto di vista delle linee di produzione: riprogrammare una macchina permettere in linea nuovi lotti oppure un diverso workflow può essere più complicato che istruire all'uopo gli operai della linea di montaggio.
Un approccio del genere è molto flessibile e permette ad esempio di assorbire in fretta cambiamenti o diversificazioni della produzione, come può avvenire ad esempio dopo i disastri naturali che hanno colpito le fabbriche Nikon in Giappone e Thailandia. Non sappiamo la flessibilità quali ricadute abbia sugli orari e nei periodi di occupazione dei dipendenti, immaginiamo che il tasso di occupazione possa variare molto a seconda del carico delle linee di produzione: per avere un'idea più chiara sarebbe necessario vivere un paio di settimane respirando l'atmosfera e la vita quotidiana della città, mentre il nostro tour è stata una vera toccata e fuga.
L'ampio utilizzo della componente umana anche nei controlli di qualità, come la valutazione primaria della bontà delle lenti o dei pezzi prodotti, ha sicuramente risvolti positivi anche in questo caso nella flessibilità, ma deve fare i conti con la fallibilità umana. In ogni caso, sebbene non ci siano stati mostrati, Nikon dichiara diversi controlli tecnici e automatizzati sui pezzi prodotti, comprese le singole lenti.
Lo spaccato di Cina compreso tra Shanghai e Wuxi che abbiamo visto è sicuramente stato molto interessante: l'organizzazione del paese in distretti specializzati, sebbene idea non nuova, è spinta al massimo delle sue possibilità con evidenti vantaggi, resi percepibili soprattutto dall'elevato numero di aziende dell'imaging che hanno scelto Wuxi per le loro produzioni. E non stiamo parlando di produzioni di secondo piano o di bassa qualità: Nikon ha affidato a Nikon Imaging China tutta la produzione (salvo alcuni componenti come i sensori) del suo sistema mirrorless Nikon 1 che rappresenta un passaggio molto importante per il futuro della casa giallonera.