L'aspetto e il peso sono quelli di una reflex entry-level con ottica kit, ma l'obiettivo è in grado di allungarsi parecchio e offrire una focale equivalente che va da 24mm a 624mm. Il campo coperto va dal grandangolo ampio al tele molto spinto, il tutto racchiuso in dimensioni compatte con luminosità F2.8-5.6. Come già fatto con X100 e X10, Fujifilm ha puntato sulla massima integrazione tra ottica e sensore (non essendo intercambiabile) riporgettando lo strato di microlenti per adattarlo alle focali coperte dall'obiettivo Fujinon.
L'ergonomia ci è parsa buona, così come l'integrazione di un display snodato sul retro. Il mirino elettronico da 1.440.000 punti ha strappato subito un ottimo giudizio in termini di visibilità, nitidezza e luminosità, va forse migliorato in termini di refresh quando la luminosità ambientale è bassa: in quel caso il lag è alto e muovendo rapidamente la fotocamera le immagini nel mirino risultano mosse e sfocate, rendendo difficile il puntamento.
Grazie al sensore CMOS EXR da 12 megapixel in formato 2/3", lo stesso di Fujifilm X10, la macchina mette a disposizione modalità avanzate di scatto, come ad esempio la combinazione di una breve raffica per creare un'immagine a bassa rumorosità anche in condizioni di scarsa illuminazione. Il sensore può poi operare accoppiando pixel adiacenti nelle modalità EXR per massimizzare la gamma dinamica o il contenimento del rumore.
La qualità dell'immagine ci è sembrata paragonabile a quella di X10, che stiamo recensendo in modo approfondito, e quindi parrebbe potersi confrontare con quella di macchine fotografiche con sensori anche più grossi. La qualità costruttiva ci è sembrata buona, certamente non all'altezza di X100 e X10, che con il loro corpo completamente in metallo offrono sensazioni d'altri tempi.