Ormai uno smartphone di gamma anche bassa permette di portare a casa fotografie con qualità comparabile a quella di una compatta di qualche anno fa: smartphone top di gamma e compatte entry level in alcuni frangenti se la giocano ormai alla pari, con pregi e difetti da un lato e da quell'altro. La difficoltà delle compatte era abbastanza evidente tra i padiglioni del CES. Lo abbiamo detto nella prima pagina: sono molte le compatte che sono state presentate, ma poche restano impresse nella memoria.
Ormai i telefonini sono diventati uno strumento fotografico quotidiano, sfruttando l'enorme vantaggio di sopperire ad alcune mancanze strutturali con altri mezzi, come ad esempio la connessione al web e la possibilità di condividere in modo immediato le proprie foto, anche dopo averle post-prodotte con filtri creativi, su tutti i social network. In questo campo le compatte provano a rincorrere i telefonini su due fronti: offrire pari possibilità di elaborazione direttamente in-camera, con filtri creativi, simulazioni di pellicola, HDR e simili, e cominciando a offrire la connettività Wi-Fi, ora che è più facile sfruttare i cellulari per fare da ponte con il web.
L'altro punto di differenziazione molto importante, anche se troppo sottovalutato da molti utenti, è quello rappresentato dalla qualità dell'ottica: non solo una compatta offre ormai almeno 4x di zoom, ma utilizza (nella maggioranza dei casi) ottiche che fanno uso di vetro. Ormai le compatte di fascia media e alta offrono in corpi di dimensioni pari a quelle di una compatta 3x di qualche anno fa ottiche da 18x e più, rendendo tascabile quella che una volta era considerata una superzoom. I cellulari provano anche in questo campo a partire alla rincorsa, ma per il momento la partita sembra persa in partenza.
Polaroid ha provato a buttarsi nella mischia con una fotocamera da 16 megapixel con ottica zoom 3x, dotata di connettività Wi-Fi e basata su Android, con possibilità quindi di acquistare o scaricare la propria applicazione fotografica preferita direttamente dall'Android Market. Si tratta di un ibrido che va nella direzione della convergenza di cui abbiamo parlato. Potrebbe essere interessante, ma forse unisce più gli svantaggi dei vantaggi dei due mondi, ad esempio, visti gli spessori degli ultimi terminali top di gamma, questo particolare potrebbe essere un forte deterrente all'acquisto da parte un buon numero di consumatori, in quanto l'ingombro laterale del dispositivo, anche per la presenza dell'ottica collassabile è diverse volte quello di uno smartphone.
Il CES/PMA ha offerto diversi spunti di riflessione, ma una nuova infornata di prodotti è attesa per il CP+ di febbraio: questa fiera è l'evento di riferimento in ambito fotografico per il mercato asiatico e vetrina preferita da molti dei marchi giapponesi per le novità più succose (ad esempio Fujifilm X100 nel 2011). Olympus ha già dichiarato che quella vista al CES è solo una rinfrescata alla gamma, mentre le vere novità sono da attendere nei padiglioni della fiera di Yokohama al Camera & Photo Imaging Show 2012, probabilmente diversi altri marchi sono dello stesso avviso.