Girare per gli stand della fiera di Roma conferma l'idea che, soprattutto in Italia, i due mondi vivano e camminino su binari separati. Come sempre il Photoshow rimane una vetrina privilegiata per i fotografi amatoriali per esibire i propri cannoni e il proprio gilet multitasche. In mezzo ai lunghi tele, però, spuntano sempre più cellulari: estratti per uno scatto veloce con il personaggio incontrato tra i padiglioni (da condividere subito con gli amici tramite Facebook) o per rubare una scena con qualche modella (e far morire d'invidia in tempo reale quelli rimasti a casa).
Al primo colpo d'occhio c'è subito una grossa differenza tra il classico fotografo con gilet multitasche e cannone al collo e le nuove generazioni che riprendono col il proprio cellulare e condividono su Facebook qualsiasi particolare della loro vita quotidiana, dalle scarpe con il tacco, al muffin della mattina, dalla folla in metropolitana, al tramonto rubato dal finestrino dell'autobus, fino all'autoscatto al tavolo del pub la sera con gli amici. Al Photoshow se ne vedono tanti dei primi, ma un numero crescente anche dei secondi, anche se l'attenzione degli addetti ai lavori sembra tutta focalizzata sui primi.
In una manifestazione come il Photoshow non si parla di app come Instagram, di cellulari come il Nokia 808 PureView o di come anche il un cameraphone può diventare uno strumento di espressione artistica se utilizzato a dovere. La presenza di tanti fotografi nati sul cellulare a una manifestazione come il Photoshow dimostra come sia sempre forte il bisogno di migliorare, di trovare nuove idee e nuovo mezzi di espressione, ma vede forse poco interesse in questo senso da parte del mondo della fotografia tradizionale.
Colpa degli organizzatori troppo focalizzati sul tradizionale mondo della fotografia, colpa dei puristi con il cannone al collo che vedono nei piccoli moduli fotocamera dei cellulari la fine della fotografia? Oppure colpa anche degli stessi fotografi con il cellulare chiusi in piccole élite dalle quali tagliare fuori chi non è capace di condividere secondo la moda del momento (In questo senso colpisce la piccola rivolta degli utenti iOS, che si sono scagliati contro l'apertura di Instagram ad Android, con l'arrivo di una 'marmaglia indegna della community')?