Come tutti i prodotti della sfera professionale, Nikon D800 incute un certo timore reverenziale sulle prime. L'impressione di complessità a prima vista è però ben presto sciolta quando si comincia ad utilizzare la macchina che risulta molto flessibile, personalizzabile e con i comandi ben disposti, nei punti giusti per essere raggiunti in modo svelto dalle diverse dita. Le possibilità di personalizzazione non solo sono ampie, ma anche messe decisamente a portata di mano. La pressione del tasto 'info' fa apparire la schermata riassuntiva di tutti i parametri di scatto sul display posteriore e da qui è possibile modificare in modo diretto alcuni parametri e/o modificare la destinazione d'uso di alcuni dei pulsanti personalizzabili.
L'ergonomia della macchina è davvero buona, l'impugnatura è ben studiata e il peso minore di quanto ci si aspetterebbe a prima vista. Come sempre il mirino è uno dei punti di forza di questa reflex: la copertura del 100% garantisce inquadrature fedeli e l'ampiezza dell'immagine facilita la composizione e la messa a fuoco manuale. Come già visto su D700 e sulle top di gamma l'oculare ha forma circolare e risulta molto comodo anche nell'uso prolungato. Sulla destra dell'oculare è posto il controllo delle diottrie, mentra sulla sinistra è integrato il comando per la chiusura dell'oculare. Tutte le connessioni sono poste sul lato sinistro della macchina (osservandola posteriormente): sotto uno sportello gommato troviamo presa HDMI, uscita cuffie con jack da 3,5mm, connettore USB e entrata per microfoni esterni, sempre con jack da 3,5mm. Poco più sopra sul frontale la connessione sincro flash e quella per terminale remoto a dieci poli.
I comandi ricalcano l'ergonomia del precedente modello, con la ghiera del modo di scatto (singolo, raffica, remoto, autoscatto, scatto silenzioso) concentrica al centro di controllo a 4 vie sulla spalla sinistra e con il pulsante 'Mode' su quella destra, vicino al display LCD retroilluminato. Il comando di accensione è costituito da un commutatore concentrico al pulsante di scatto e permette anche la retroilluminazione del display LCD. Nelle vicinanze è posto anche il comando di avvio della registrazione dei filmati. Sul retro a portata di pollice troviamo i tasti per l'attivazione dell'autofocus, del blocco dell'esposizione (con concentrico commutatore per selezionare il modo di lettura esposimetrica), il joypad a 5 vie per la navigazione nei menu e la gestione dei punti di messa a fuoco. Più sotto il tasto di attivazione della modalità Live View, con commutatore per il passaggio tra la modalità video e quella fotografica.
A livello di operatività fotografica è difficile trovare difetti alla full frame più accessibile di casa Nikon: la velocità operativa è buona, così come la risposta ai comandi. Il modulo autofocus Nikon Advanced Multi-CAM 3500FX è ormai collaudato e consolidato tra i prodotti della casa giallonera; durante la nostra prova ha svolto bene il suo lavoro, in modo preciso e veloce. Non abbiamo potuto metterlo alla prova in situazioni difficili, ma ipotizziamo che il comportamento sia in linea con quanto già osservato sugli altri modelli che lo utilizzano. La messa a fuoco basata sul contrasto in modalità Live View come sempre ha prestazioni inferiori al modulo a rilevazione di fase e risulta meno utile, soprattutto in ambito video, dove la messa a fuoco per tentativi risulta troppo visibile: in questo tipo di situazioni la scelta filosofica di Sony con specchio traslucido è al momento imbattibile.
Nonostante la mole di dati da gestire la raffica si attesta ben oltre quanto permesso dalle macchine medio formato, rappresentando in questo ambito un punto di forza per Nikon D800 nei confronti delle fotocamere con sensore più grosso. A piena risoluzione di 36,3 megapixel si può scattare con una cadenza di 4 immagini al secondo, con prestazioni di un fotogramma al secondo superiori se si sceglie di operare in modalità ritaglio DX, modalità utilizzabile ad esempio durante l'utilizzo dei teleobiettivi per aumentare la focale equivalente.